Firme per far tornare i soldati in città «E subito un Consiglio straordinario»

«Una raccolta firme per chiedere il ritorno dei militari in città». La sparatoria in pieno centro ieri sera è la goccia che fa traboccare il vaso. Così il consigliere comunale della Lega Alessandro Morelli si fa interprete della sensazione di paura e terrore dei cittadini, più che mai insicuri in una città che, con 7260 reati nel 2011, è la prima in classifica per numero di reati. «Questa è l'ennesima prova che sul terreno della sicurezza siamo all'anno zero. Mi rivolgo a Prefetto e Questore perché prendano provvedimenti visto che non ci possiamo aspettare nulla dal nostro sindaco nel campo della sicurezza - tuona il vicepresidente del consiglio comunale ed ex vicesindaco Riccardo De Corato». Milano come Scampia. «I milanesi sono a rischio» per De Corato, grande regista dell'operazione “Strade sicure” che portò in città 650 militari. Militari allontanati da Giuliano Pisapia, spalleggiato da Sel e dall'allegra brigata arancione in meno di un amen. «Milano è diventata a rischio - continua De Corato - tanto che si possono fare esecuzioni in pieno centro. C'è gente che gira con la rivoltella in tasca e spara come se nulla fosse in mezzo alla folla».
Via Muratori, ore 20 di una calda serata settembrina: locali, ristoranti, enoteche a due passi da Porta Romana, non certo i bassifondi di Milano. Al tramonto è affollatissima: clienti, business man. Alla sparatoria di ieri sera si aggiungono nel giro di 24 ore due violenze sessuali denunciate, una rapina a mano armata, un'aggressione a un vigile per mano di un venditore ambulante e l'incendio a un furgoncino bar reo di aver denunciato i suoi strozzini. «Avevamo già chiesto un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza che è stato messo all'ordine del giorno per la settimana prossima» conclude De Corato. Così si scatena la guerra dei numeri: è l'assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli a sottolineare come «Milano è sempre stata nei primi posti in classifica per l'incidenza dei reati, ovvero il numero dei reati per abitante. Così se è vero che dal 2010 al 2011 il numero dei reati predatori è aumentato, nei primi sei mesi del 2012, secondo i dati della Prefettura, si registra un calo del 5%». Attenzione a non confondere però le tipologie del crimine - sottolinea il presidente della commissione comunale Sicurezza Mirko Mazzali (Sel) tra gli sponsor della cacciata delle tute mimetiche della città: «Qui si tratta di un'esecuzione. È un fatto specifico su cui i militari non possono nulla, non è un problema di ordine pubblico».

Guai a paragonare Milano a Scampia: «Ma non scherziamo: ci tengo a ricordare che nel maggio 2009 si sono registrati ben 9 omicidi, e noi non facemmo tutto questo can can». Ma nel Pd Roberto Caputo dice: «Milano non può essere un far west, serve un forte presidio».

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