Cronaca locale

Fisco, Maroni taglia Equitalia: sostituita con ente regionale. Via a misure choc per le pmi

Il governatore sostituisce Equitalia: "La riscossione dei tributi deve essere più vicina al territorio". E approva un pacchetto di misure da un miliardo di euro per le pmi

Il governatore Roberto Maroni parla al Consiglio regionale
Il governatore Roberto Maroni parla al Consiglio regionale

Un colpo di frusta per aiutare i lombardi, un pacchetto di misure concrete per contrastare la crisi economica e aiutare le piccole e medie imprese sul territorio e, soprattutto, un taglio netto con Equitalia. Il neo governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha messo sul tavolo una scaletta di misure tese a venire incontro ai cittadini in difficoltà per l'aumentare della recessione e per l'immobilismo della politica romana. "Un grande lombardo ci ammoniva che le buone intenzioni da sole non bastano - ha detto oggi il governatore leghista citando Giorgio Gaber - se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione".

Il pacchetto per le imprese

"La riscossione dei tributi deve essere più vicina al territorio e tener conto del contesto sociale: Equitalia non sta operando con questi criteri". È proprio per questo che Maroni intende sostituire l'agenzia con un ente di riscossione regionale. Un progetto che il governatore intende mandare a buon fine entro la fine dell’anno, per "dare un adeguato supporto agli enti locali" e, allo stesso tempo, "ridurre disagi e costi per i cittadini in difficoltà". D’intesa con Finlombarda, la Regione Lombardia ha deciso di definire un pacchetto di misure choc a favore delle imprese locali, del valore complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro. Il pacchetto prevede 500 milioni per lo sblocco dei crediti che le pmi vantano nei confronti degli enti locali; 300 milioni per la cartolarizzazione dei crediti della Regione, 300 da una nuova linea Bei per investimenti alle pmi e 50 per la ricapitalizzazione delle pmi che investono in innovazione. Nel suo piano di governo Maroni ha confermato diversi punti contenuti nel programma elettorale, come l’istituzione della macroregione e il mantenimento del 75% delle tasse sul territorio (da realizzare entro fine legislatura); la revisione delle aliquote regionali Iperf; la riduzione dei costi della politica; bonus fiscali e incentivi per cinque anni agli under 35 che danno vita a imprese e l’accelerazione nella realizzazione delle infrastrutture.

Il sistema sanitario lombardo

Per quanto riguarda il sistema sanitario lombardo, Maroni è seriamente intenzionato a proseguire la strada intrapresa dall'ex governatore Roberto Formigoni: "Il nostro sistema è capace di competere con i più elevati standard internazionali di qualità ed efficienza, costa ai suoi cittadini meno di tutti gli altri, ma sa offrire migliori servizi e maggiori opportunità". Nel suo intervento programmatico al Consiglio regionale, il presidente ha difeso il "modello" lombardo, minato dalle recenti inchieste giudiziarie. "A partire dal percorso virtuoso fin qui realizzato - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - dobbiamo porre le basi per un nuovo salto di qualità che permetterà alla Lombardia di essere leader europeo nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti governativi". Per ottenere questo salto di qualità, il programma prevede diverse azioni. Tra questi la riorganizzazione del numero e delle funzioni di Asl e aziende ospedaliere, l'ulteriore riduzione delle liste di attesa attraverso la maggiore specializzazione degli ospedali, l'identificazione dei costi standard uniformi per l’acquisto e l’erogazione dei servizi socio-sanitari e, infine, il potenziamento dei presidi territoriali.

Competenze e risorse regionali

Per andare incontro alle esigenze dei lombardi, Maroni è seriamente intenzionato a chiedere allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze, alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio, in misura non inferiore al 75% delle entrate tributarie complessive.

"Nel programma elettorale sta scritto con chiarezza il nostro impegno, che in questa sede ribadisco, a conseguire entro la fine della legislatura questi due obiettivi strategici - ha spiegato il governatore - l’istituzione della macro regione del Nord e l’attribuzione alle Regioni di una quota non inferiore al 75% del gettito tributario complessivo prodotto nel singolo territorio regionale".

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