"Formigoni ora paghi", ma il Consiglio boccia la mozione dei 5 Stelle

Centrodestra compatto. E il Pd invita al ritiro: "La giustizia non è accanimento e vendetta"

"Formigoni ora paghi", ma il Consiglio boccia la mozione dei 5 Stelle

Una richiesta «irricevibile e strumentale» per la Lega, ma «non degna di quest'aula» anche per il Pd. Così, il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione con cui il Movimento 5 Stelle voleva impegnare la Regione a chiedere i danni in sede civile all'ex presidente della Regione Roberto Formigoni. «È stato condannato definitivamente a 5 anni e 10 mesi di reclusione per corruzione e ha danneggiato tutti i cittadini lombardi che vanno risarciti - aveva detto il grillino Luigi Piccirillo - Regione Lombardia può avanzare un'apposita richiesta di risarcimento danni in sede civile».

La richiesta è stata bocciata dal centrodestra unito. «La mozione è irricevibile e strumentale, finalizzata solo al facile consenso» - ha spiegato il capogruppo leghista Roberto Anelli spiegando «come la Regione abbia già incamerato nelle proprie casse il risarcimento per cui l'ex presidente Formigoni è stato condannato. Questa mozione è quindi un bluff perché ciò che chiede è ampiamente superato dai fatti» ha concluso Anelli. Analoga la posizione di Forza Italia, che ha stigmatizzato la «superficialità di una mozione in cui si fanno nomi e cognomi di persone assolte o archiviate, inserite per alimentare una macchina del fango». Nettissimo e convinto il «no» di Luca Del Gobbo, il consigliere eletto in «Noi con l'Italia», cartello elettorale in cui è confluita l'area che più direttamente rivendica l'eredita politica della stagione di governo del Formigoni presidente. Del Gobbo ha definito quella dei 5 Stelle «una richiesta assurda, nel merito e nel metodo». «Verso Roberto - ha aggiunto - nutriamo piuttosto un debito politico per aver reso la Lombardia una delle regioni più forti d'Europa. Lo dicono i numeri». Del Gobbo ha elencato alcuni dei primati della Lombardia, spiegando che tutto cioò «è stato agevolato da normative, misure e risorse che hanno favorito spazi di azione dentro la società con un alto tasso di risposta positiva al bisogno». «Di questo - ha concluso - siamo debitori a Roberto Formigoni. Altro che risarcimento».

Ma anche il Pd ha invitato a ritirare la mozione e non ha partecipato al voto: «Non vorrei tornassimo indietro di due secoli ai tempi di Beccaria con questo dibattito», ha avvertito il capogruppo Fabio Pizzul, che ha definito la mozione «non degna di quest'aula», «ha un intento vendicativo, non nel rispetto delle persone» ha detto. «Siamo sempre stati alternativi a Formigoni - ha spiegato il consigliere un altro pd, Gian Antonio Girelli - Ma per le sentenze ci sono i tribunali e la giustizia non è fatta di accanimento ma di sentenze.

Formigoni sconta la pena decisa dal tribunale e la Lombardia ha bisogno di giustizia, non di vendette».

Piccirillo, contrariato, ha parlato di «uno schiaffo agli italiani e ai lombardi onesti». «In Consiglio regionale - ha concluso - la casta ha mostrato il suo vero volto».

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