L'università riempe Expo di contenuti. La Bicocca ha presentato ieri dieci progetti il cui tema centrale è l'alimentazione e tutte le sue declinazioni. Come deve essere un orto in città, le etichette molecolari, come devono essere rispettati i diritti dei bambini nelle mense scolastiche anche in relazione alle diverse credenze religiose o cosa significa cibo naturale o qual è il rischio ogm. Sono il sunto dei dieci progetti presentati ieri dall'università Bicocca nella sede di Expo spa. L'Ateneo milanese ha infatti investito 200mila euro per finanziare la ricerca di dieci giovani, ognuno riceverà 20mila euro, che presenteranno i loro risultati nei mesi dell'esposizione. In parte, secondo gli organizzatori, saranno presentati nel padiglione Italia, in parte in quello europeo.
«Questo progetto ha detto il rettore Cristina Messa rappresenta una strada nuova ed è una scommessa perché punta a costruire un gruppo di ricercatori che appartengono a aree diverse e che lavoreranno insieme mettendo a sistema, per la città e per Expo, competenze interconnesse. Penso che sia il modo più utile e produttivo col quale possiamo contribuire alla diffusione ampia e partecipata di contenuti rilevanti attraverso le opportunità di incontro e scambio di Expo per creare un ponte tra Università, aziende e società».
«Per noi i contenuti sono il vero cuore di Expo - ha sottolineato Matteo Gatto, responsabile di Expo Spa - fino ad ora abbiamo avuto poche occasioni per dimostrare che si tratta di un progetto fortemente tematico, questa è una di quelle: non a caso abbiamo chiesto ai Paesi ospitanti di investire più sui contenuti che su strutture architettoniche ad effetto a noi abbiamo spinto
investendo cento milioni di euro per permettere la partecipazione di Paesi emergenti, sopratutto africani".«Questi dieci ragazzi, cinque femmine e cinque maschi, - ha concluso Messa - sono i nostri ambasciatori in Expo».
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