Ha scelto Quarto Oggiaro la presidente della Camera Laura Boldrini per il suo tour nelle periferie milanesi. Visitando piazza Capuana, il cuore di Quarto Oggiaro Boldrini ha ribadito che «le periferie italiane hanno bisogno di ascolto, hanno bisogno di essere al centro delle politiche nazionali e perché le amministrazioni possono fare molto, ma è giusto che ci sia anche un impegno nazionale. Nelle periferie ci sono anche degli straordinari laboratori politici, associazioni, persone che si organizzano dunque è importante che le istituzioni vengano qui, ascoltino questi bisogni e si crei un rapporto con i cittadini». Prima questione, avanzata da un gruppo di donne di origine straniera, la cittadinanza italiana aalle seconde generazioni: «I nostri figli sono nati e cresciuti qui in Italia e ancora sono costretti a fare la richiesta per il rinnovo del permesso di soggiorno e si sentono diversi, quando invece sono italiani, non parlano nemmeno l'arabo». «La legge sulla cittadinanza l'abbiamo votata alla Camera, ma deve essere approvata da entrambi i rami del Parlamento. Adesso è al Senato e siamo in attesa che venga calendarizzata. Io mi auguro che questo avvenga perché quella legge anche se non è l'ideale è un passo avanti. Ritengo che dare la cittadinanza voglia dire includere, sentirsi parte della comunità, una cosa che fa bene a tutto il Paese».
Incontrando le associazioni del volontariato Boldrini ha parlato anche «della paura delle persone perché quando non c'è contatto diretto o conoscenza c'è la paura e io non posso prendermela con le persone che hanno paura perché è legittimo avere paura. Io me la prendo con chi alimenta la paura». Infine la sua ricetta per l'integrazione: «Bisogna investire e fare dei percorsi realistici, chiari e a tappe, con doveri e opportunità e bisogna fare un investimento, altrimenti, anche, gli italiani più ben disposti rischiano di essere preda della paura. E questo non possiamo permettercelo».
Ma la visita della Boldrini è stata anche l'occasione per lanciare lo sportello dedicato alle donne, il primo dei quali nascerà in via degli Appennini, nel quartiere Gallaratese. La scelta è stata quella di partire dal Municipio 8, il più popolato, dove nelle prossime settimane saranno consegnate a 200 famiglie case di edilizia residenziale. Il primo obiettivo dei «Centri Milano Donna» sarà quello dell'orientamento, per creare una rete e far conoscere le tante iniziative pubbliche e private già presenti sul territorio alle donne che ne faranno richiesta, indirizzandole verso il percorso che più si adatta alla singola problematica: dal lavoro alla salute, dal sostegno contro la violenza all'integrazione, fino alle occasioni di socialità.
«Milano è considerata la città dei diritti - ha commentato la delegata del sindaco alle Pari opportunità Daria Colombo - e vogliamo che anche per quanto riguarda il ruolo delle donne, il loro benessere e la loro parità, Milano possa costituire un modello virtuoso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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