«Spendere 130mila euro per assegnare l'incarico di referente scientifico adesso? È una spesa esagerata e ormai inutile». Non fa tanti giri di parole Giuseppe Lozzia, professore di entomologia applicata all'università Statale di Milano. Esperto di zanzare, era lui fino a qualche anno fa il referente scientifico per monitorare gli interventi in città sulle zanzare. Lo faceva per conto dell'università che ha avuto per anni questo incarico, seguito fino alla pensione dal professor Luciano Suss. Che ride (amaramente): «Così è buttare via i soldi. Il controllo tecnico va fatto da subito sull'azienda che esegue la disinfestazione. Ora è inutile». Il Comune quest'anno non ha ancora fatto la gara di assegnazione dell'incarico, nonostante in ballo ci siano diversi soldi: 130mila euro. Ormai siamo quasi ad agosto, e la cifra a questo punto dovrebbe «coprire» un periodo di tempo che, anche tirandolo il più possibile, può arrivare a ottobre, rincorrendo le zanzare che andranno a rintanarsi nelle case con l'arrivo dei primi freddi. «È esagerata e a questo punto non serve a niente - conferma deciso il professor Lozzia - Non investirei a questo punto una cifra del genere perché ormai non ci sono tecnici che possono risolvere il problema».
I milanesi si lamentano, i ristoranti quest'anno sono più affollati dentro (se hanno l'aria condizionata) che fuori. L'esperto scuote la testa deciso. E racconta: «La gara veniva fatta nella seconda metà di maggio. Bisogna organizzare una squadra di 5/6 persone che a seconda dell'andamento della stagione controllano dove e quali interventi fare». In pratica devono posizionare le «trappole» di Co2, una sorta di macchinette col ghiaccio secco che sciogliendosi libera anidride carbonica e attira le zanzare. Se ne cattura in gran numero significa che la disinfestazione in città non funziona. E che va modificata. A seconda di quello che viene trovato viene stabilito quanti e quali interventi fare, dove è meglio intervenire più spesso e dove invece si può attendere. Fanno anche verifiche a campione sui tombini per controllare se l'azienda incaricata esegue correttamente gli interventi. Tutto questo per 130mila euro. «Se l'incarico dura sei mesi, mettiamo da aprile a ottobre, sono circa 20mila euro al mese nelle quali devono rientrare le spese e lo stipendio per sei persone. Noi usavamo i laureati con contratti forfettari e una parte restava all'università - spiega Lozzia - Poi sono state fatte le gare col miglior offerente e siamo rimasti fuori». Detto questo ora i sei mesi sono saltati. E la gara è ancora da assegnare anche se in Comune dicono che comunque «l'attività non è ferma». La battaglia contro le zanzare del Comune quest'anno ha avuto un po' di intoppi. Amsa che prende dal Comune un milione e 400mila euro per gestire il servizio, lo ha appaltato a una società che non rispettava i tempi.
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