Qualcosa è cambiato, in pochi giorni. La sinistra agonizza fra dimissioni e litigi, il centrodestra è ottimista. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Tatarella, sente a Palazzo un clima nuovo. E ritiene che la giunta avrà grosse difficoltà a portare il Comune al 2016. «Questi avvenimenti ci carichino di responsabilità nelle costruzione della coalizione e della vittoria», dice.
Ma allora, Tatarella, come vi muoverete?
«Ho molto apprezzato le aperture di Matteo Salvini che, forse per la prima volta, non parla solo da leader di partito ma forse di qualcosa di più».
Parte un tavolo di centrodestra. Chi c'è dentro?
«Forza Italia e Lega sicuramente. Sicuramente anche Ncd che qui ha un Dna diverso da quello nazionale. Non possono che stare con noi. Ma anche altri».
Chi?
«Penso al mondo socialista che ci aveva abbandonato. O a Marco Cappato che su molte cose ha posizioni simili alle nostre».
Forza Italia è pronta?
«Deve farsi trovare pronta. Dobbiamo fare una lista forte e rappresentativa. Aprirci».
Il coordinatore regionale Mariastella Gelmini ha invitato a non perdere tempo.
«Dobbiamo sicuramente accelerare. È chiaro poi che il nome conta per l'80 per cento. Quindi sì, alleanza subito con la Lega e con gli altri, modello Regione. E poi darsi i tempi per la scelta del candidato».
Con quali strumenti?
«Io credo che le primarie non siano necessariamente lo strumento migliore. Se i partiti hanno una leadership forte, come Forza Italia e la Lega, possono trovare un candidato. Ad agosto la politica va in vacanza. Però possiamo incontrarci e ragionare. Per essere pronti a settembre».
Si parla molto di Paolo Del Debbio.
«Ieri si è chiamato fuori, ma mi sembra un'ottima candidatura. Io capisco la sua prudenza nel valutare l'ipotesi di lasciare l'attuale lavoro ma credo che noi siamo pronti a un lavoro intelligente, c'è voglia di costruire intorno a lui un progetto, con bravi amministratori locali che conoscano la macchina».
Ci sono altri nomi in pista.
«Corrado Passera è partito dal suo nome invece dai contenuti. E pesa il ricordo del governo Monti».
Il suo collega consigliere Giulio Gallera?
«Giulio ha fatto bene, se si sente, a farsi avanti. Conosce la macchina, ha un'esperienza significativa. Se Del Debbio non sarà della partita non credo che dovremo ammazzarci a trovare un nome. A quel punto torneremo nei partiti e poi si farà una sintesi».
Intanto non c'è più il vicesindaco.
«Le dimissioni sono il risultato di uno scontro fortissimo. Il Pd ha la faccia di Renzi, ma il resto è una guerra di correnti. De Cesaris ha pagato il fatto di non saper leggere la politica, non ha saputo metabolizzare una vicenda critica».
La
sinistra è in crisi.«Io inizio a dubitare sulla tenuta della maggioranza. Qualsiasi cosa accadrà con le primarie avrà ripercussioni. Non credo che presenteremo una mozione di sfiducia ma cerchiamo di portar via dei pezzi».
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