Via Gola, il riscatto passa (anche) dalla piscina

Le associazioni consegnano un dossier a Sala Tra le richieste la Argelati aperta per eventi

Chiara Campo

Il riscatto di via Gola può passare (anche) dal restyling della strada «fortino» dell'illegalità che a capodanno ha subito l'ennesimo affronto, l'aggressione ai pompieri accorsi per spegnere l'incendio appiccato da una banda di no global. O dall'apertura di laboratori artigianali e artistici negli spazi interrati dei palazzoni Aler che detengono il record di alloggi occupati abusivamente in città, e - perchè no - dall'apertura anche da settembre a maggio della piscina Argelati, per ospitare cinema all'aperto, eventi legati alle varie «Week», pattinaggio sul ghiaccio. É un piano dettagliato quello presentato ieri al sindaco Beppe Sala dalle associazioni che gli avevano scritto a inizio gennaio per denunciare che «i gravi fatti accaduti a Capodanno in via Gola e via Pichi sono soltanto l'ultimo episodio di degrado e illegalità non più tollerabili». La misura è colma. E lo hanno ribadito ieri i rappresentanti di «Spazio Aperto Servizi», «OccupiamoCi di via Gola», «Amapola», «Bei Navigli», «MuMi Ecomuseo Milano Sud», «Fondazione Elio Quercioli», «La Casa delle Artiste», «La Grande Fabbrica delle Parole» durante l'incontro a cui hanno partecipato anche la vicesindaco Anna Scavuzzo, gli assessori Gabriele Rabaiotti e Filippo Del Corno, il delegato per le periferie Mirko Mazzali. Sala ha ribadito che riqualificare via Gola è «una priorità», Comune e Regione lo hanno ribadito anche dop l'ultimo tavolo in prefettura: dall'estate scatteranno sgomberi a tappeto nelle case Aler, ma c'è anche la questione del centro sociale che occupa il civico 8 (la Lega con una mozione chiede di accelerare lo sgombero). Le associazioni hanno consegnato un dossier con le proposte che saranno esaminate da Palazzo Marino, in primis quella - già accordata a parole - di accelerare il progetto di sistemazione della prima parte di via Gola (dal Naviglio all'incrocio con via Pichi) che può contare su 300mila euro a scomputo oneri ma per ora l'avvio era pensato per fine 2020-inizio 2021, e la seconda parte, da via Pichi a via Segantini che ha ottenuto 300mila euro dal Bilancio partecipativo ma è ancora in fase preliminare. «Per dare un segnale di supporto alle piccole imprese commerciali servono tempi stretti di avvio lavori e informazione certa e puntuale» hanno ribadito. In attesa dei lavori, chiedono «interventi di abbellimento temporaneo della via, anche attraverso forme di urbanistica tattica (colorare la via rendendola attrattiva), installazioni artistiche ed eventi». Durante i cantieri, sgravi fiscali ai commercianti. Sotto il titolo «una via Gola più attrattiva, vissuta e presidiata» c'è la promozione di street art, progetti di abbellimento delle facciate dei caseggiati favorendo sconti Cosap e ricerca di sponsor per i ponteggi. C'è il focus sulla Argelati: «Sviluppare una connessione tra piscina e quartiere ampliando l'offerta nei periodi di chiusura».

E andrà coinvolta Regione sulla richiesta di rendere assegnabili in fretta le ex portinerie Aler (in via Pichi 3 e Borsi 10 ad esempio) e spazi interrati vuoti per usarli come falegnameria di quartiere, sartoria, ciclofficina, web radio, corsi di ballo.

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