Una clessidra per dire che «per le partecipate il tempo è scaduto». Ma poi un intervento all'assemblea di Ferrovie Nord convocata ieri che Beppe Grillo ha sottolineato essere stato «senza una battuta e nemmeno una parolaccia». Condannando comunque società «che costano 26 miliardi di euro allo Stato e 800 milioni alle Regioni». Non solo. «Chi ha sbagliato se ne deve andare da Ferrovie Nord, ma soprattutto non deve più mettere le mani sul denaro pubblico», ha detto Grillo riferendosi all'inchiesta per peculato e truffa aggravata sull'ex presidente Norberto Achille per le «spese pazze» con la carta di credito aziendale e all'avviso di garanzia al presidente del collegio sindacale Carlo Alberto Belloni che si è dimesso. Per questo Grillo chiede di «non pagare la buonuscita a chi ha sottratto finanze alla società», che i nuovi vertici siano «persone competenti, non i soliti trombati della politica» e «un'azione di responsabilità verso i manager». Una richiesta respinta dall'assemblea degli azionisti e con la Regione che di Fnm è socio di maggioranza (57,57 delle azioni), pronta a sottolineare con l'assessore Massimo Garavaglia di considerarsi «la principale danneggiata da comportamenti non corretti». E che quindi si costituirà «da subito parte offesa nelle azioni giudiziarie che seguiranno».
Nel pomeriggio il voto del nuovo cda, con Andrea Gibelli nominato presidente e affiancato da Elinora Pisanti, Fabrizio Garavaglia, Gianantonio Battista Arnoldi per la Regiona e Vincenzo Soprano ad di Trenitalia e presidente di Trenord, indicato da Fs. Nessun rappresentante per il gruppo Gavio. Ricevuta la comunicazione, Gibelli ha chiuso gli ultimi adempimenti da segretario generale della Regione e alle 18 è arrivato nella sede di piazzale Cadorna. «Utilizzando la metropolitana milanese» ha specificato una nota regionale, quasi a voler già rimarcare una discontinuità con il passato. «Chi è indagato si autosospenda e si faccia prima processare, è una cosa che noi diciamo da anni», la bordata già partita da Grillo poco disposto a chiudere un occhio sul fascicolo aperto dalla procura sui contratti Expo alle collaboratrici del governatore Roberto Maroni che coinvolge anche Gibelli.
Buone notizie, invece, dai conti della società che nel 2014 ha registrato un utile di 18 milioni e 724mila euro, in crescita rispetto ai 17 milioni del 2013. E l'assessore Garavaglia si è detto disponibile a valutare una riduzione della quota di controllo in mano alla Regione, come chiesto dal responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta.
Quanto all'impegno, «l'investimento in materiale rotabile è nei fatti, abbiamo già comprato 17 treni nuovi. Riceviamo dallo Stato 800 milioni, ma ne aggiungiamo di tasca nostra altri 400. Siamo gli unici in Italia a fare un'integrazione così importante».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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