Cristina Bassi
«I freni di un convoglio della M3 hanno preso fuoco. Tutti giù alla fermata Lodi senza che qualcuno si sia preoccupato di aprire i tornelli in uscita». In giorni critici per Atm, tra il problema irrisolto delle brusche frenate e l'incidente di sabato che sarebbe colpa dell'autista della 90/91 che non ha rispettato il semaforo rosso, Forza Italia con il consigliere Alessandro De Chirico, attacca. L'azienda respinge le accuse sull'episodio di ieri mattina a Lodi: non c'è stato alcun incendio, spiega Atm, né rischi per la sicurezza. C'è stato un guasto a un freno. I passeggeri sono stati fatti scendere e sono saliti sul convoglio successivo.
Continua De Chirico: «Il 2019 sembra non finire mai per Atm e il servizio pubblico di trasporto. Un annus horribilis che, a fronte di un aumento dei costi al viaggiatore, non è coinciso con investimenti in sicurezza e materiale rotabile: le brusche frenate della metropolitana di cui non si capisce la causa, le vibrazioni dei palazzi in corrispondenza di determinate fermate, i deragliamenti su rotaie affossate nel manto stradale e l'accumulo infinito di ritardi. Mentre l'assessore Granelli accampa scuse, è evidente che rispetto al passato ci sia una crisi nel management di Atm dove manca una visione trasversale dei problemi». Le indagini sullo scontro di viale Bezzi, in cui è morta una donna di 49 anni, vanno avanti. L'autopsia della vittima, disposta dal pm Rosaria Stagnaro, è fissata per questa mattina. Ieri in Procura si è tenuta la prima riunione operativa con gli investigatori della polizia locale ed è stato fatto il punto sui primi elementi raccolti. Dai filmati agli atti è emerso che l'autista Atm è passato con il rosso e il camion Amsa non ha potuto evitare l'impatto. Si cerca però il motivo di quella grave infrazione. Perciò il pm ha sequestrato il cellulare del tranviere 28enne e ne verrà fatta una copia forense. Il contenuto cioè, traffico telefonico, messaggi, traffico di dati, verrà estratto e copiato dagli inquirenti. Lo scopo è stabilire se la distrazione sia dovuta appunto all'uso del telefono. Intanto, come conferma l'avvocato Salvatore Leotta, il 28enne ha spiegato ai propri superiori di essersi sentito male alla guida: «Mi si è appannata la vista, ho avuto un malore improvviso, non sono riuscito a controllare il mezzo», ha riferito al difensore, negando di essere stato al cellulare.
Il giovane, indagato insieme all'autista Amsa, non è stato convocato per l'interrogatorio. Lo sarà nei prossimi giorni. Il pm potrebbe disporre anche una consulenza cinematica, per cristallizzare la dinamica dell'incidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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