È guerra per il capolinea dei bus

È guerra per il capolinea dei bus

Parecchi dei tremila pendolari che ogni giorno arrivano a Milano in pullman sono stati cauti ed hanno ripiegato sul treno, abbonandosi a Trenord dall'inizio dell'anno.
Ma per ora i bus di Movibus, provenienti principalmente da Legnano, non fermeranno in piazza Firenze, come temuto per mesi. O per lo meno, non ancora. Il capolinea è stato spostato di poco: da via Paleocapa, di fianco alla stazione di Cadorna e alla fermata del metrò, a via Gadio, poco più in là, tra piazza Castello e via Legnano, ma comunque vicino ai mezzi pubblici. La soluzione è stata trovata dopo un tira e molla sudato tra Comune di Milano e Provincia. Da un lato Palazzo Marino, che non vuole far circolare all'interno di area C i bus, tra i mezzi più inquinanti in circolazione. Dall'altro l'assessorato ai trasporti di Palazzo Isimbardi che ha sposato la causa dei pendolari ed ha bocciato in toto il capolinea in piazza Firenze. Far fermare i bus tra viale Certosa e corso Sempione, di fatto, avrebbe significato un duplice intoppo: ostacolare la circolazione su una delle arterie in cui ogni mattina convoglia gran parte del traffico in ingresso in città dalla Autolaghi e dalla A4 e creare difficoltà ai pendolari che, una volta scesi dal pullman, non avrebbero avuto grandi possibilità di spostarsi. Niente metrò, o per lo meno non ancora, niente collegamenti: solo il tram 1, il più vecchio di Milano.
In futuro, quando sarà pronto il prolungamento del metrò lungo l'asse Fiera-Sempione, allora si potrà ragionare su un capolinea alternativo a quello in centro. Il Comune sta già pensando alla fermata del Gallaratese, la Provincia di Milano invece preme per quella di Domodossola. «Riteniamo inoltre che non debba essere sottovalutato l'impatto economico che questa scelta avrà sui cittadini e sull'azienda Movibus - mette in guardia l'assessore provinciale alla Mobilità Giovanni De Nicola - Purtroppo non ci è possibile opporci alle scelte del Comune per una questione di competenza territoriale.

Comprendiamo e condividiamo la posizione del Comune di lavorare per eliminare gradualmente il trasporto su strada dal centro di Milano favorendo metro e tram, ma riteniamo che la soppressione di un servizio essenziale per tremila pendolari debba essere deciso solo nel momento in cui sia possibile offrire una valida alternativa e cioè l'apertura della fermata Domodossola del metrò». Insomma, si chiede di potenziare la rete dei trasporti prima di prendere decisioni che complichino la quotidianità di chi ogni giorno viene a Milano per lavorare.

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