I campioni del calcio camerieri per i più poveri

Domani all'Opera San Francesco giocatori di Inter e Milan e stelle della pallavolo e della ginnastica in aiuto a chi ha meno

Diamo un calcio alla società che separa i ricchi dai poveri, pensando: dove trovare tutti insieme campionesse e i campioni di Milan, Inter, Vero Volley, Olimpia Milano, Nazionale di ginnastica ritmica? Mercoledì 12 novembre alla mensa dell'opera San Francesco di viale Piave, frequentata mediamente da mille e duecento persone a sera che vi cercano un pasto caldo. Gli sportivi aiuteranno i volontari ad accogliere i bisognosi e li serviranno. Un miracolo, verrebbe da dire, e Massimo Achini, presidente nazionale del Csi (Centro sportivo italiano), in un certo senso lo conferma. «Quando ebbi l'idea un mese fa, non avrei mai creduto che il progetto si concretizzasse così velocemente e con un'adesione tanto sincera. Ho fatto una proposta: che ne dite di un terzo allenamento settimanale? Non sul campo di calcio o in palestra, ma in un luogo dove lo sport dia a tutti l'esempio d'essere una prova morale e d'amore».

Achini ha chiamato a raccolta le società sportive milanesi, professionisti e ragazzi, dal calcio alla ginnastica, per reclutare mani che diano da mangiare a coloro che hanno bisogno di sentire che i cosiddetti forti corrono per essere vicini ai deboli. Il 12 novembre saranno almeno otto i campioni presenti, insieme a Beppe Bergomi e Emiliano Mondonico, per inauguarare un rito che si protrarrà fino a giugno 2015, portato avanti nei prossimi mesi dai ragazzi delle squadre giovanili del Csi.

«Tutti siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo, come siamo altrettanto coscienti che spesso certi sport siano accusati d'essere un ricettacolo d'eccessiva ricchezza. Con questa iniziativa vorrei che le persone cominciassero a rivivere lo spirito sportivo per quello che dovrebbe essere: un allenamento fisico che sviluppa le potenzialità dell'anima». La famosa «mens sana, in corpore sano», dove per sano si possa intendere un modo di vivere proteso a far diventare più sani gli altri. Non è stato facile organizzare il calendario, viste le diverse agende dei campioni, ma Achini si augura che l'esempio milanese sia seguito dalle città di tutta Italia. «Per ora l'apporto degli sportivi sarà di servizio, ma per la primavera abbiamo già pronta un'ulteriore tappa: tutte le società si sono impegnate a fornire beni alimentari da donare all'opera San Francesco».

L'inaugurazione del 12 novembre è in piena regola con il messaggio di Expo «Alimentare il pianeta», anzi lo rafforza, perché sovente siamo portati a credere che il bisogno di cibo stia dall'altra parte della terra, quando invece è nella famiglia della porta accanto. «In questo progetto ho voluto scrivere tutto quello che significa sport: fare squadra, essere uniti, perché come sappiamo è l'unione che apporta forza sia tra le squadre che tra la gente».

In un campo in viale Piave dove tante persone vanno a cercare un pasto di salvezza, con la presenza già assicurata di un giocatore del Milan e uno dell'Inter, si giocherà un derby che piace certamente a San Francesco, sempre proteso in vita a far avvicinare ricchezza e povertà, quando la vita è un'inchiesta sull'uomo che non s'arrende mai.

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