I cantautori lombardi? Sono diventati pessimisti

I cantautori lombardi? Sono diventati pessimisti

Gli ultimi vent'anni della Lombardia raccontati dai musicisti sono cupi. Una ricerca degli studenti della Bicocca ha provato a sviluppare la storia della regione attraverso le canzoni di molti artisti e ne esce un ritratto triste: «Rispetto agli anni Novanta - ha sottolineato Francesco Bianconi, cantante dei Baustelle e ospite alla presentazione - i testi in generale si sono incupiti». In particolare l'ondata di rapper all'italiana, come Mondo Marcio e Marracash, hanno dipinto una Milano in cui dominano le droghe pesanti e personaggi la cui massima aspirazione è quella di vivere come Balotelli: gli unici ideali sono avere un tavolo nei privè dei locali, tanti soldi da spendere in modo futile e tante donne.
«Tutte descrizioni vere - ha confermato Bianconi - sono moltissime le persone che conosco che hanno in quello del noto calciatore il loro stile di vita ideale». «Una realtà che esiste - ha commentato Flaco, chitarrista dei Punkreas anche lui presente all'incontro - anche se a tratti esagerata per fini musicali e che spesso fingiamo di non vedere: nel periodo di cui parliamo in Lombardia è arrivata in massa la 'ndrangheta e Milano è diventata la capitale del consumo di cocaina».
La malavita poi non è più quella della Ligera per cui si poteva anche cantare in modo romantico le gesta, non a caso Vallanzasca che è stato uno dei suoi ultimi esponenti ha ispirato il nome di un noto gruppo, ma qualcosa di sporco e spesso infiltrato nei palazzi del potere. E tra le canzoni selezionate dagli studenti non caso ci sono «Vida Loca» dei Club Dogo, «La malavita non è più» di Carlo Fava e «Supermario» del rapper Vacca. «Viaggio al centro del mondo» degli 883 presenta una visione di Milano ben più positiva delle canzoni più moderne, eppure è solo del 1999. Nel 2000 esce «Zingari» una canzone dei Punkreas, una delle più brutte secondo Flaco, che cerca di ribaltare il clichè dello zingaro come problema sociale, un tema nato in quegli anni e rimasto in agenda di molti politici alla voce emergenze. Solo una delle questioni sociali che vengono sollevate e incupiscono il quadro della grande città: «Bastavano le briciole» di Marracash racconta con molto meno entusiasmo di chi vive da ricco e chi da povero.
Mentre Elio e le storie tese hanno scritto anche in difesa di un ambiente cittadino preda spesso dei costruttori.

Una Lombardia triste che nei cantanti dialettali fuori dalle mura milanesi trova qualche entusiasmo, Davide Van de Sfroos è solo uno dei più noti, ma spesso dato dalla carica politica delle canzoni: «Macchè Padania» degli Arpioni ne è solo un esempio, anche di come la Lega sia stata un fenomeno politico proprio di questi ultimi vent'anni.

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