Macché Storia. Con la esse maiuscola. O coscienza condivisa. Un consigliere di zona 9 pubblica su Facebook due post da incubo. In uno addirittura spara: «Nelle foibe c'è ancora posto». I morti di ieri, insomma, sono ancora targati e non manca mai chi si schiera solo con i propri. O non si schiera affatto e si nasconde dietro la sua stessa assenza. Come Pisapia il cui fantasma alle celebrazioni per la Giornata del ricordo si notava più di ogni altra presenza. Il primo cittadino, quello che dovrebbe rappresentare tutti i milanesi, rappresenta soltanto i suoi. E i suoi sono quelli, come Leonardo Cribio, che si permette di irridere le vittime di Tito. Eppure in serata Pisapia si è materializzato. Ha definito «vergognose, inaccettabili e assurde» le parole di quel fido consigliere contro il quale sono scattate reazioni bipartisan, dalla Lega a pochi suoi colleghi di militanza politica.
Da Palazzo Marinohanno fatto eco il vice presidente del Consiglio Riccardo De Corato (Fdi) e l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino (Pd), entrambi concordi nel definire «un ribrezzo e una pena» le frasi su Facebook.I compagni infangano i morti: «Nelle foibe c'è ancora posto»
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