Maria Sorbi
Stefano Parisi, candidato del centrodestra, si schiera in difesa dei commercianti. Soprattutto i più piccoli, i più caratteristici, i più milanesi. E denuncia il disinteressemanifestato nei loro confronti da parte del sindaco Giuliano Pisapia. In particolar modo nel periodo di Expo, quando l'ex commissario Giuseppe Sala ha deciso di aprire l'Esposizione al pubblico anche la sera, con ingresso popolare a 5 euro, ammazzando di fatto le attività dei ristoratori in città.
«Basta un cantiere della metro per uccidere un'attività - ha denunciato Parisi - e anche Expo ha portato dei disagi. È stato un evento che doveva accorgersi anche di questa città e non solo di quello che è successo fuori». La critica viene mossa dal palco della sede di Confcommercio, su cui i candidati sindaco sono stati invitati a salire per esporre i programmi dal rappresentante dei commercianti Carlo Sangalli. Il commento su Expo di Parisi riscuote un paio di applausi spontanei da parte della platea di esercenti e imprenditori. Ma fa accapponare la pelle del candidato Pd Giuseppe Sala che, con un gesto della mano dà del matto al rivale e lo accusa di «andare a caccia di applausi facili». «Basta guardare i numeri - replica l'ex commissario Expo - anche quello relativo all'utilizzo delle carte di credito nei sei mesi. Facile fare dichiarazioni acchiappa applausi, magari si può dire che si poteva fare di più. Ma mentre noi abbiamo fatto, altri hanno guardato». Secondo Sala «Expo non ha penalizzato il commercio è questo il metodo della destra che si pone contro tutto a tutti». Expo «è stato un riflettore su Milano e ha aperto una prospettiva positiva sulla città - ha concluso il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Non sono critico anzi riconosco che ha valorizzato non solo Milano ma la Lombardia e tutta Italia. Non ho capito queste critiche così dure da parte di Parisi». Ma Parisi non smussa i toni: «Non sono così ottimista come Sangalli. Andate a parlare con i commercianti di via Stephenson, con i ristoratori, con gli operatori dell'Ortomercato che, nei sei mesi di Expo, ha perso il 40% del traffico».
Durante il dibattito Sangalli «ammicca» un ancora paio di volte alla linea di Sala, appoggiando sia il piano per la riapertura dei Navigli sia i piani per la pedonalizzazione e la creazione di isole. Duro e deciso Stefano Parisi, che non appoggia né una proposta né l'altra e non ha problemi a dire la sua e a prendere le distanze da Sangalli. «È giusto che Sangalli esprima la visione che ha. Io sono contro l'apertura dei Navigli e contro le isole pedonali fatte in modo ideologico come al Castello Sforzesco». Le priorità per la città sono altre. Piuttosto che le isole, il problema «è fluidificare il traffico, non fare andare tutti in bici o a piedi». Tuttavia Parisi e Sangalli si trovano d'accordo su un punto: Area C. Secondo entrambi va ripensata. Sala non la vede invece come una questione urgente e liquida l'argomento con un «se ne parlerà in futuro».
Dal fronte dei commercianti invece Sangalli cheide che i residenti in Area C siano esenti dal ticket e che gli Euro 6 possano entrare nella cerchia senza pagare. «Va ripensata - lo appoggia Parisi - per i commercianti e per i dipendenti che lavorano in centro, nei negozi o nei ristoranti. Non possiamo chiedere a una persona di pagare 100 euro al mese per andare a lavorare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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