Metti una spianata d'asfalto e le temperature bollenti dei giorni scorsi. Se non doteranno le nuovissime panchine di piazza Castello anche di ventagli o mini ventilatori incorporati, forse non ci sarà proprio un assalto durante l'estate. Tant'è, ieri dopo i diciannove vasi di photinia rossa, olea fragrancs e prunus lusitanica «riciclati» da via Vittor Pisani e portati in largo Beltrami ad aprile, il Comune ha annunciato ieri pomeriggio sulla pagina Facebook l'installazione di 40 panchine: «In attesa della sistemazione definitiva dell'area, nasce un nuovo punto di sosta a pochi passi dal Castello Sforzesco». E non è stato, come dicevamo, proprio un trionfo. Tra i commenti c'è chi ha ironizzato («finalmente delle belle panchine al sole su una distesa d'asfalto nera. Proprio quello che ci voleva per affrontare giugno, luglio e agosto!») e chi ha avvertito i naviganti delle conseguenze («roba da insolazione»).
Il restyling in corso è un piano b. Dopo lo smantellamento degli Expo Gate l'assessore all'Arredo Urbano Pierfrancesco Maran aveva immaginato una sorta di «orto planetario», percorsi tra aiuole con coltivazioni di piante commestibili, ma alla fine non ha chiuso l'accordo con uno sponsor. E si è passati alla sistemazione low cost. In attesa appunto che possa essere realizzato il progetto vincitore del concorso internazionale di idee lanciato nel 2016 dal Comune. Il piano scelto a gennaio è quello del team italiano guidato dall'architetto Emanuele Genuizzi. Prevede un grande parterre di calcestre bianco sullo stile dei boulevard francesi, l'installazione di 134 nuovi a formare due «gallerie verdi». Ma per i cantieri se ne parlerà (almeno) tra un paio d'anni. E anche ieri il centrodestra nel Municipio 1 ha continuato a ribadire «forti perplessità» sulla fttibilità economica. Costa 12 mlioni, «dove li trova il Comune - provoca il consigliere Filippo Jarach - mentre sta tagliando sul welfare e alzando le tariffe dei servizi scolastici e per i centri estivi?».
E l'arredo della piazza con fioriere e panchine «è un palliativo per tamponare una situazione mal gestita dall'inizio». Il trasloco dei Gate era noto da tempo, ma si è arrivati all'ultimo per progettare un restyling più decoroso.
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