Cronaca locale

Gli immobili (130 posti letto) saranno messi a disposizione dei profughi

«Invito le parrocchie della Diocesi a verificare la possibilità di mettere a disposizione temporaneamente spazi, anche piccoli, per accogliere i migranti che sono giunti o stanno arrivando in Italia e a Milano». Il cardinale Scola Scola chiede uno sforzo in più. Un invito all'accoglienza fatto ieri intervenendo nell'Assemblea dei Decani il Seminario di Venegono. Ma non si ferma qui. «Domando però un passo in avanti sulle leggi e le regole che normano questa accoglienza per rendere sempre più dignitosa questa ospitalità- ha detto Scola- Perché i tempi per il rilascio dei documenti dovuti sono spesso così lunghi? Perché non si può permettere che i migranti ospiti, su base volontaria, possano partecipare con il loro lavoro alla esigenze della comunità? Così questo sforzo per l'accoglienza e le riflessioni serie che entro le comunità cristiane e la società civile nasceranno saranno occasione di educazione nella fede e di edificazione di vita buona». Per profughi e i migranti la Diocesi di Milano mette a disposizione altri 6 immobili tra case e strutture per un totale di 130 posti supplementari, che vanno dunque ad incrementare quelli già resi disponibili in passato. Sarà poi la Caritas ambrosiana ad organizzare e gestire questa accoglienza con gli operatori professionali delle sue cooperative e a farsi carico di tutti gli aspetti amministrativi e burocratici previsti dai protocolli con le Prefetture: la segnalazione delle presenze quotidiane, l'orientamento giuridico legale, la fornitura di vitto e vestiario, l'insegnamento della lingua italiana, l'avvio di percorsi di inserimento. Questi nuovi progetti di accoglienza diffusa si aggiungeranno a quelli già in corso. Al momento sono 28 i centri in tutta la Diocesi per l'ospitalità di profughi e migranti per un numero complessivo di 456 posti.

Inoltre sempre le cooperative di Caritas Ambrosiana operano in collaborazione con i Comuni e il Ministero dell'Interno, nel cosiddetto sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). All'interno di questo sistema sono 18 le strutture per un numero complessivo di 325 posti.

«Ringrazio chi già si è attivato in questi mesi- ho poi aggiunto il cardinale- Alle comunità è chiesto di lasciarsi provocare dai bisogni di questi nostri fratelli migranti: questi gesti di generosità sono occasioni preziose per esprimere nella pratica la dimensione culturale della fede che ci chiede di esprimere, in ogni gesto della nostra esistenza, gli stessi sentimenti di Cristo».

Gli ospiti che verranno accolti nelle strutture della Diocesi già individuate e in quelle che reperiranno i parroci saranno i migranti richiedenti asilo che secondo le leggi dello Stato italiano hanno il diritto di soggiornare nel nostro paese fino a quando la loro richiesta di protezione non verrà esaminata. «I progetti di accoglienza dureranno 24 mesi- spiegano dalla Diocesi - e le parrocchie metteranno a disposizione gli spazi, coinvolgeranno i fedeli e gli abitanti del quartiere in alcune attività di volontariato a favore degli ospiti, così da creare un clima di amicizia e di dialogo»

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