È il vero pacco di Natale. Scade infatti domani il pagamento della seconda rata dell'Imu. Una stangata che si inserisce in un Natale stretto nella morsa della crisi ancora più gelida di questi giorni. Entro domani tutti i proprietari di case dovranno fare il versamento, in banca tramite f24 oppure in posta calcolando le relative aliquote. Secondo uno studio della Cgil, a Milano per una casa di 70 metri quadri in zona semicentrale si pagherà 616 euro di cui 308 per il saldo. Un po' meno che a Roma dove si pagherà un'Imu di 819 euro (512 al saldo). Secondo uno studio della Uil a Milano il costo medio per la seconda casa sarà invece di 1.793 euro, di cui 1.150 euro a saldo. Il gettito complessivo dell'Imu a Milano sarà di 1 miliardo di euro (662 milioni di euro nelle casse del Comune e 372 milioni di euro in quelle statali) mentre se si considera tutta la provincia si arriva a 1,6 miliardi (di cui 1 miliardo nelle casse comunali e 600 milioni in quelle statali). Come ha stabilito il Comune a maggio scorso, per la prima casa classificata come A4 e A5 ovvero abitazioni popolari e ultrapopolari l'aliquota è dello 0,36 per cento. Le abitazioni che rientrano in A2, A3, A6, A7 l'aliquota è rimasta ferma allo 0.4 per cento. Mentre per le case signorili l'aliquota è salita dello 0,6 per cento. È rimasta inalterata l'imposta di 1,06 per cento per le seconde case non affittate mentre quelle comprese nella categoria A1 e A9 affittate con contratto registrato è prevista un'aliquota agevolata di 0,9 per cento. In totale il Comune aveva calcolato che sull'intero gettito previsto ci sarà uno sgravio di 28,5 milioni, nello specifico 15 milioni di riduzione per negozi e laboratori, 2,5 milioni di euro per le abitazioni popolari, 13 milioni per le case in affitto mentre sono aumentate di 2,5 milioni di euro le imposte a carico degli immobili considerati di lusso. Secondo la Uil il saldo inciderà per il 23 per cento in più dell'acconto. Una bella stangata che non a caso arriva in contemporanea con le tredicesime, alle quali strapperà il 42 per cento. «È una tassa che incide pesantemente - commenta Walter Galbusera, segretario generale Uil - Oltre al fatto che ha alcuni meccanismi iniqui». Come ad esempio considerare seconda casa anche l'abitazione utilizzata dai genitori o dai figli che nella legge istitutiva dell'Ici invece non era calcolata. «Ci sono parecchie cose da rivedere. Come gli estimi squilibrati di alcune zone della città». Che ci sia ancora confusione lo conferma anche Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia.
«A Milano devono essere introdotti dei correttivi che tengano conto delle specifiche situazioni. Come per le microzone alle quali non è seguita la revisione delle aliquote ma anche per le case in affitto che avevano l'aliquota dimezzata».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.