
Giuliano Pisapia ha un incubo: la Corte dei Conti, che di questi tempi passa al setaccio i bilanci degli enti pubblici senza fare sconti. Quello del Comune procede per dodicesimi, finché non verrà approvato il preventivo 2013 l'amministrazione deve limitarsi alle sole spese obbligatorie (e comunque senza sforare la spesa dell'anno prima suddivisa nei dodici mesi). Messaggio trasmesso chiaramente dai revisori dei conti già dallo scorso 24 novembre con una nota, «il Comune deve mantenere una linea di percorso prudente, limiti sin da ora le voce di uscita alle sole spese obbligatorie». Ma a quanto pare ieri il sindaco, dopo l'approvazione del Rendiconto 2012, ha richiamare i suoi assessori in giunta a «spendere meno». Più si allungano i tempi senza un bilancio e più aumenta il rischio che la Corte dei conti vada a spulciare le singole voci di spesa. «Motivate meglio le uscite, siate più precisi e rigorosi» ha avvertito. Qualcuno ha fatto notare che quando si tratta di iniziative sociale e consolidate negli anni è difficile giudicare se sia o non sia obbligatoria. Si potrebbe aprire una discussione anche sugli Stati generali del Welfare, organizzate a gennaio con molti eventi sparsi: si poteva tagliare qualche iniziativa? Pisapia è stato chiaro: rendicontare e motivare nel dettaglio ogni spesa, dalle mostre ai patrocini. Stefano Boeri, che ha delega alla Cultura e proprio da una mostra sarebbe partita la discussione, si lascia scappare un commento che è il nodo: «Certo, finchè non abbiamo l'assessore al Bilancio non è semplice».
Non è facile avere i chiarimenti sulle spese e impossibile investire su iniziative per i cittadini che non sia limitino a bollette, stipendi per i dipendenti e poco altro. Senza il Bilancio 2013 Milano, la città dell'Expo, è ridotta alla gestione ordinaria. Anche meno. Qualcosa si muoverà (pare) da lunedì, quando finalmente Pisapia presenterà in aula il nuovo assessore dopo l'uscita di Bruno Tabacci a novembre per le primarie, il rientro dopo la sconfitta e l'addio definitivo un mese dopo per candidarsi a Roma. Un assessore che già dal 2011 gestiva le deleghe part-time avendo anche l'incarico da onorevole. Entrerà al suo posto la Pd Francesca Balzani, ma pure potrebbe tenere stretta la poltrona da europarlamentare. Almeno, Palazzo Marino potrà iniziare a discutere dei conti. E di come coprire un buco da 500 milioni. Tra oggi e domani il sindaco incontrerà i segretari di Pd, Sel e lista civica.
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