Cronaca locale

Gli infermieri scappano da Milano. Blocco assunzioni e stipendi bassi

Molto meglio varcare i confini, mentre in Italia vengono assunti stranieri che accettano di essere pagati meno

Gli infermieri scappano da Milano. Blocco assunzioni e stipendi bassi

Gli infermieri italiani sono pronti a scappare da Milano per cercare lavoro all’estero. Nel capoluogo lombardo infatti gli stipendi sarebbero troppo bassi e le assunzioni al momento bloccate. Molto meglio quindi varcare i confini e dirigersi in Svizzera o Nord Europa. E Milano intanto preferisce affidarsi alle cooperative che assumono personale estero, proveniente dall’Europa dell’Est o dal Sudamerica. Questo quanto rivelato da Il Giorno. Ciro Capuano, segretario della Uil Milano e Lombardia e responsabile Politiche socio-sanitarie, ha spiegato che gli infermieri italiani ci vengono invidiati da tutto il mondo per preparazione e professionalità. Però da noi non sono abbastanza presi in considerazione, a causa di salari non congrui al loro lavoro. In questo momento poi gli ospedali avrebbero bloccato le assunzioni. Capuano fa i conti e afferma che solo a Milano e periferia mancherebbero più di 550 infermieri, se poi viene presa in considerazione l’intera regione Lombardia, il numero arriva a 400mila.

Gli infermieri che concludono il lavoro e vanno in pensione non vengono sostituiti e le loro ore devono essere coperte da personale già assunto precedentemente. Secondo i dati di Capuano il primato peggiore sarebbe del Niguarda, dove mancherebbero 110 professionisti. Secondo posto al Sacco-Fatebenefratelli con meno 70-75 infermieri, San Paolo-San Carlo 60, Pini-Cto 50 e infine gli ospedali di Sesto san Giovanni e Cinisello Balsamo con 50. Capuano inoltre avverte “tutto questo rischia di ripercuotersi sulla qualità del servizio. Servirebbe un New Deal della sanità lombarda, con risorse per il personale, assunzioni e stabilizzazioni dei precari”. L’Italia è sempre più popolata da anziani e in questa realtà la figura di infermiere professionista è necessaria per rispondere all’alta richiesta. Senza tenere conto dei malati cronici e di coloro che necessitano di assistenza a casa.

Secondo le stime di Capuano negli ultimi 10 anni sarebbero 55mila gli infermieri arrivati in Italia dall’estero, di cui il 10% in Lombardia.

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