Islamici «sfrattati» dal Pd Il Ramadan va al Vigorelli

I musulmani «sfrattati» dal Pd. È la festa dei Democratici che ha costretto l’Istituto islamico di viale Jenner a trovare per la preghiera finale del Ramadan una sede diversa dal Palasharp. Per la festa di «Id al Fitr», uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, i fedeli musulmani dovranno tornare per una volta in zona Fiera invece che a Lampugnano, in quel palazzetto in cui ormai da più di un anno la comunità musulmana della zona nord di Milano si riunisce il venerdì dopo la (parziale) chiusura del centro di viale Jenner, ancora utilizzato per le preghiere negli altri giorni della settimana e le normali attività del centro.
È stato Abdel Hamid Shaari, direttore dell’Istituto di viale Jenner, a spiegare le ragioni della decisione: «Stiamo trattando con il gestore e al 100 per cento la conclusione del Ramadan sarà al Vigorelli». «La nostra celebrazione coincideva con la festa del Pd - ha spiegato Shaari - ma il partito ha prenotato prima di noi, ma non c’è alcun problema. Questa è una buona soluzione, anzi l’unica perché non ci sono molte alternative». Anche se il costo dell’affitto sarà molto più alto di quello del Palasharp. «Il regolare canone, circa 6-7mila euro», - precisa Shaari - l’accordo «lo stiamo prefezionando con il gestore, non c’è bisogno dell’intervento dell’amministrazione comunale». Milanosport incasserà altri 12mila euro dall’affitto del Palalido all’altro centro islamico, quello di via Padova.
La comunità di viale Jenner troverà spazio al velodromo, come già per la preghiera di quel venerdì 18 luglio dello scorso anno. In quell’occasione i fedeli raccolti nella struttura di via Arona furono circa 500. Domenica saranno molti di più. Secondo Shaari potrebbero essere «in 8mila, anche 10mila, dipende dal tempo, se piove o sarà bello». Il leghista Salvini prevede che i fedeli saranno molti meno «con i controlli della polizia».
Shaari ha anche commentato con soddisfazione la posizione della Curia sulla necessità di un luogo di culto definitivo a Milano: «Non è la prima volta che il cardinale Tettamanzi dice cose del genere. È un punto di riferimento importantissimo per questa città».

E intanto il comitato Jenner-Farini torna a chiedere una soluzione più stabile: «La notizia di una ipotetica visita del sindaco ad una sede musulmana potrà finalmente evidenziare la realtà di centri realizzati in ex officine ed ex garage, dove non sono garantiti i minimi criteri di sicurezza ed igiene per chi li frequenta e per chi vive intorno. Ora più che mai, comprendendo le ragioni di una possibile visita di cortesia, è giunto il momento di prendere decisioni».

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