Ladri acrobati, raffica di furti in città

Ladri acrobati, raffica di furti in città

Brutto rientro dal fine settimana per parecchi milanesi che hanno trovato la casa sotto sopra per il passaggio dei ladri. Vittima più celebre, lo stilista Elio Fiorucci che sembra però non abbia patito un grosso danno, non conservando nella sua abitazione di via Vittorio Veneto oggetti di valore. Non ha un nome celebre invece, il signore visitato di «soliti ignoti» che gli hanno portato via ori e pellicce per circa 200mila euro. Altri due colpi hanno fruttato bottini da 20 a 50mila euro.
L'unico dunque che non ha sofferto danni, a parte quelli emotivi di veder violata la propria abitazione, è Fiorucci, 78 anni, diventato celebre all'inizio degli anni Settanta con la sua linea di abbigliamento per il tempo libero. Marchio poi venduto nel 1990 alla società giapponese Edwin International che ha mantenuto a Milano il centro di design del gruppo. Rientrato domenica dopo le 22 nel suo appartamento al settimo piano, ha trovato la porta spalancata. Dentro il disordine lasciato dai ladri entrati da un finestra, dopo essersi calati dal tetto. Fiorucci ha avvertito la polizia spiegando però che forse non presenterà denuncia: «Non ho l'abitudine di tenere in casa oggetti di valore o contante e, a occhio, mi sembra tutto a posto. L'arredamento è intatto, nessuno sfregio: mi è andata bene».
Meno bene è andato all'inquilino del quinto piano di via Cernuschi, Giorgio S., 52 anni, rientrato in città domenica verso le 18, trovandosi davanti al solito quadro desolante di cassetti buttati in aria e armadi rovesciati. Anche nel suo caso i banditi si erano calati dal tetto ed entrati sfondando una finestra. Ben diverso però l'epilogo: tra gioielli, ori, orologi e le pellicce della moglie il bottino non dovrebbe essere inferiore ai 200mila euro. I malviventi hanno risparmiato all'architetto Andrea D., 52 anni, arrivato a casa verso mezzanotte e mezza, la preziosa collezione di fucili da caccia, antichi e moderni, custoditi in una teca e in un armadio. Non si sono invece salvati i preziosi contenuti nella cassaforte, per un valore di 50mila euro. Identica anche in questo caso la dinamica: tetto, corda, terrazzino, finestra sfondata.


Nessuna acrobazia da parte dei banditi che hanno derubato il signor Riccardo, in via Bruni, rientrato domenica poco dopo le 22.30. Per la semplice ragione che la sua abitazione si trova al primo piano e i banditi si sono limitati a fondare la porta e impossessarsi di orologi per 30mila euro più 1.500 euro in contanti.

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