Da Lambrate a via Arbe: 16 stabili in mano ai compagni
7 Maggio 2012 - 09:18Uno stillicidio di "espropri": qualche sgombero, molta tolleranza. Ecco la mappa degli abusivi
All’inizio fu il Leonka, padre di tutte le occupazioni, addirittura una delle prime in Europa, poi nel giro di pochi mesi, case e capannoni invasi salirono a una mezza dozzina. Quindi un periodo di relativa calma, poi negli anni ’90 arrivò un’altra mezza dozzina di incursioni.E da allora,l’ultimo decennio è stato caratterizzato da uno stillicidio di stabili «espugnati», con qualche sgombero ma anche molte situazioni lasciate cristallizzare. Così, con la torre Galfa, ormai siamo a 16 edifici in mano alla sinistra, più o meno radicale.
La data fatidica resta dunque il 18 ottobre 1975 quando un gruppo di giovani dei Collettivi anti-fascisti, di Avanguardia Operaia, Lotta Continua e Movimento Lavoratori per il Socialismo fece irruzione in uno stabile di via Mancinelli. Scoprendo che nel cortile c’era anche un capannone di 3.600 metri quadrati che affacciava su via Leocavallo. Era nato il «Leonka». Nel 1989 ci fu un primo sgombero, durante il quale scoppiarono violenti incidenti, ma lo stabile venne rioccupato subito dopo e tenuto per altri cinque anni. Fino al trasferimento finale del 1994 in via Watteau 7, una ex cartiera da 4mila metri quadrati, di proprietà dei Cabassi.
Nel frattempo il Leonka aveva fatto scuola e dal 1976 aveva «figliato» il «Transiti », in via dei Transiti 28, il «Cox» in via Conchetta 18 e il «Malfattori» in via Torricelli 19. Poi una tregua di quasi un decennio quindi si riprende negli anni ’90 con l'invasione di un capannone in via Muratori dove nasce il «Vittoria». Poi arrivano «Panetteria », via Conte Rosso 20, «Casa Loca», viale Sarca 183, «Torchiera», piazza Cimitero Maggiore 18, «Villa Vegan», via Litta Modignani 66, «Micene», via Micene 4. E infine il famoso e battagliero «Cantiere» di via Monte Rosa 84, ex sede del celebre «Derby», entrando nel movimento dei «disobbedienti ». Nel gennaio 2011 un gruppo sorto da poco e autodefinitosi «I Corsari », area «autonomia», invade una fabbrica abbandonata in via Olgiati 12 e crea «Zona Autonoma Milano», diventando il contraltare dei «cantierini». Quindi è una accelerazione impressionante. Sempre l’anno scorso in via Valvassori Peroni 10 si insedia un gruppo di autonomi poi cacciato dai più bellicosi anarchici che ora organizzano concerti e rave party, ma raramente partecipano alla vita politica della città. Arriviamo ai giorni nostri, tra il 29 e il 31 marzo occupazioni in via Scaldasole, Arbe e Padova,quest’ultimo finito dopo tre giorni, il 22 aprile via Apollodoro, dove nasce il «Collettivo Lambretta». Infine sabato mattina la Torre Galfa.
E con questo fanno 16 stabili nelle mani degli «okkupanti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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