L'esperto: «Alle medie la situazione è drammatica»

Il docente della Statale: «Le scuole prendono non laureati, io spingo i miei studenti a insegnare»

«A Milano e in Lombardia insegnanti di matematica ce ne sono pochissimi, soprattutto per le medie. Io ho più studenti che hanno insegnato a tempo pieno o quasi pieno senza essere laureati». Il professor Ottavio Rizzo insegna Istituzioni di matematica all'Università di Milano e ha un curriculum da docente nei corsi di formazione per insegnanti.

Ma perché il problema è più grave alle medie che alle superiori?

«Alle medie, uno dei problemi grossi, soprattutto in Lombardia, è che la gente entra in ruolo e poi si trasferisce o al Sud o alle superiori».

Ma il trasferimento al Sud non è un tema che riguarda i prof di tutte le discipline e non solo la matematica?

«Sì, ma proprio perché ci sono pochi insegnanti di matematica, è più facile per un insegnante del Sud fare pochi anni e tornare a casa. Molti, giovani con famiglia, devono scegliere se fare pochi punti al Sud o entrare in ruolo al Nord».

E perché i prof non vogliono insegnare alle medie?

«Alle medie matematica è insieme a scienze, quindi spesso i laureati in matematica e fisica preferiscono insegnare matematica alle superiori e appena possono, transitano. Lo stesso accade ai laureati in scienze. E poi c'è il tema dei concorsi».

Che succede ai concorsi?

«All'ultimo concorso in Lombardia per insegnare matematica alle medie c'erano mille posti e l'hanno superato in 400. Per un laureato in biologia o scienze naturali è difficile insegnare matematica e i laureati in matematica non vogliono insegnare scienze. Servono competenze troppo ampie. E poi in genere, chi fa biologia non ama la matematica».

E alle superiori?

«Sulle superiori starei attento a dire che mancano gli insegnanti. Sono meno che negli altri settori ma le cattedre si sono sempre coperte tutte. È vero che i laureati in matematica e fisica sono pochi e, soprattutto a Milano, le alternative di lavoro ci sono, ad esempio lavorare come programmatore in azienda».

Naturalmente è anche una questione di stipendio.

«Guardi, negli anni della crisi il numero di studenti interessati è aumentato molto, perché diventa attraente anche uno stipendio da 1400 euro».

Insomma, secondo lei è un buono sbocco lavorativo?

«Io provo sempre a convincere gli studenti di matematica ad andare a insegnare alle medie perché è lì che ci sono più posti. Sono sei ore alla settimana mentre alle superiori sono dalle due alle cinque».

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