Via Festa del Perdono chiama, via del Conservatorio risponde. Dopo l'occupazione alla Statale della ex Cuem, una libreria fallita, anche Scienze politiche occupa la sua libreria, la Cuesp. Protagonisti, anche in questo caso, giovani dell'area antagonista.
Cambiano dunque le vie e gli acronimi ma non gli obbiettivi: sempre spazi un tempo riservati a librerie universitarie poi chiuse perché finite con i conti in rosso. La prima a cadere nelle sgrinfie degli antagonisti fu l'anno scorso la Cooperativa Universitaria Editrice Milanese, un ampio locale al pian terreno, appena entrati dal civico 3 di via Festa del perdono. Lo spazio fu preso da un centinaio di ragazzi, una sessantina di iscritti, pari allo 0,1 per cento del totale, e altrettanti esterni che installarono cucine e brande, trasformandolo in dormitorio-mensa. Sabato 4 maggio, approfittando della loro assenza, il rettore Gianluca Vago fece portare via le masserizie e come tutta risposta il 6 i ragazzi hanno occupato altre due aule. Da dove furono cacciati dalla polizia dopo vivaci tafferugli. E loro il giorno dopo tornarono e rioccuparono la ex Cuem.
E adesso, quasi avesse scatenato un mostro, il rettore si è ritrovato con una seconda occupazione. Ancora un volta nel mirino degli antagonisti un ampio locale inutilizzato, fino a un anno fa sede di un'altra libreria fallita, la Cooperativa Universitaria Editrice Scienze Politiche. Quasi un maledizione.
I ragazzi, anche in questa occasione un po' studenti, un po' «veri ed eventuali» provenienti dalla galassia centri sociali, Cantiere, Corsari e un po' di anarchici, hanno fatto saltare i lucchetti e si sono installati. Quindi hanno lanciato via internet il loro grido di vittoria spiegando di aver occupato per «...