Piera Anna Franini
Per due mesi e mezzo, da metà dicembre, Dominique Meyer sarà sovrintendente designato della Scala. Per esserlo a pieno titolo dal primo marzo, ha deciso il cda. Ieri anche Meyer era in teatro, lo ha lasciato nel pomeriggio a passo svelto, con trolley al seguito, diretto in aeroporto. La sera prima era al concerto della Filarmonica della Scala, mentre al mattino ha incontrato il direttore musicale Riccardo Chailly. «Con Chailly mi sono sentito in continuazione al telefono - assicura il manager - però stamani abbiamo fatto una riunione, guardando i progetti e le cose in sospeso. Ho visto anche il direttore Generale Di Freda e Alexander (Pereira)». Prima impressione? «È meraviglioso, molto emozionante. Mi hanno già dato la tessera per entrare e uscire dal teatro. Ho un mio ufficio, anche se sono stato poco in questi due giorni». Quando tornerà? «Presto».
Ieri il cda ha ratificato la chiusura di rapporto dell'attuale sovrintendente Pereira che il 15 dicembre lascia Milano per Firenze. Tra l'uscita di scena di Pereira e l'ingresso di Meyer (1 marzo), il presidente del cda Beppe Sala assicura che «tra i miei poteri e quelli del direttore generale contiamo di gestire questa transizione. È chiaro che Meyer, che rimarrà sovrintendente a Vienna, una mano potrà darla. Si occuperà delle questioni più artistiche: sarà lui a trovare il sostituto del cantante ammalato, per esempio. E per questo è stato approntato un contratto di due mesi e mezzo da sovrintendente designato». Lo stipendio? «Adesso vedremo. Siamo allineati alle tabelle». Sala taglia corto anticipando che «non sono previsti aumenti» e dunque lo stipendio sarà di 240mila euro, come l'attuale.
Che ne sarà dei progetti con il marchio Pereira? Per esempio della collaborazione dell'Accademia della Scala con l'Arabia Saudita? Sebbene il cda dell'Accademia sia diverso da quello della Scala, Pereira non potrà più esserne il presidente, lo dice lo Statuto. Gli subentrerà Meyer? «Non sento di escluderlo - continua il sindaco - Originariamente i due ruoli erano separati, ma Pereira aveva chiesto di riassumerli. A questo punto rifletteremo se sarà Meyer o no, dipende anche dalle altre possibilità». In generale, «se i progetti diventano ad personam, possono esserci problemi». E tanti progetti-Pereira (Arabia, Festival di Pavia, progetto barocco) sono ad personam.
Quanto alla questione del direttore artistico da affiancare al sovrintendente, una diarchia che alla Scala manca da 15 anni, il cda insiste nel richiederlo e vuole che sia italiano. Ma trattasi di un cda in scadenza, chiude a febbraio. È stato affrontato il nodo della diaria del personale scaligero in tournée all'estero sollevato con il viaggio in Cina quando i dipendenti avrebbero chiesto una maggiorazione di 30 euro netti della diaria attuale che è di 67 euro netti al giorno. «Le diarie all'estero sono palesemente insufficienti per garantire un dignitoso vitto e alloggio, ma ci sono vincoli di legge.
Chiederò al ministro Franceschini di verificare se già in questa finanziaria si può derogare alle tabelle. Il problema sta esplodendo poiché adesso vitto e alloggio, in Cina per esempio, è molto oneroso. Quindi o rinunci ad andarci oppure metti in difficoltà chi ci va».
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