Cronaca locale

Librerie «indie», ora offrono pure l'aperitivo

Coi social si fanno conoscere e reclutano lettori. Che coinvolgono con eventi «ad hoc»

Valentina Gioia

Perché fra i tanti ritorni inaspettati di questi anni c'è anche il fiorire di piccole librerie indipendenti che avrebbero rappresentato il sogno di Meg Ryan e l'incubo di Tom Hanks in «C'è posta per te»? Librerie che contro ogni pronostico sembrano funzionare e non solo, stanno dettando un nuovo modo di vendere libri e fare cultura. Le piccole (e a volte non tanto piccole) librerie indipendenti sono il luogo in cui la nostalgia si affaccia nel presente e si proietta verso il futuro. In ciascuna i librai hanno di fatto ricreato un mondo, proprio come fra le pagine dei volumi che li circondano. La chiave delle librerie indipendenti non è soltanto l'attenzione personalizzata e la cortesia e i consigli del libraio, ma il fatto che entrarci significa mettere un passo fuori dalla realtà, nel mondo dell'immaginario e del meraviglioso, dove tutto è possibile. Spesso il libraio grazie ai social esce da dietro il bancone e diventa protagonista, e riesce nel difficile intento di far sentire protagonista chi lo segue. La libreria Les Mots a Isola, la Zivago in Città Studi o la Be Bookers, nata dalla collaborazione di due personaggi cresciuti a pane e libri, sono i primi esempi.

La Les Mots ha preso alla lettera ciò che John Carlin ha descritto nel suo «Ama il tuo nemico». Grazie ai social riesce a riunire un gruppo considerevole di seguaci che, puntualmente aderiscono alle coinvolgenti iniziative. Da ultima: l'aperitivo estivo rappresentato da «vino in gentile omaggio, birrette a sottoscrizione, musica e sconti fino al 25% sui libri nuovi». Un evento divertente e astuto, tanto da trascinare alla volta più di 400 partecipanti. La scelta di accostare la buona lettura ad altrettanto buon cibo è stata la chiave vincente della libreria Zivago che, in collaborazione con l'Osteria dell'Utopia, delizia i suoi commensali con piatti abbondanti e a prezzi super competitivi, assecondando sia il carnivoro che il vegano. Grazie a quest'idea, i clienti non solo hanno potuto assaporare delle pietanze originali, ma molti di loro sono riusciti ad accaparrarsi dei testi introvabili e rari.

Sembrerebbe un controsenso, ma altre librerie hanno trovato il modo di «reclutare» un ragguardevole numero di clienti grazie alle gite fuori porta. Cosa strana se si pensa che per acquistare un testo si debba per forza entrare in un negozio, sfogliare un libro e dirigersi alle casse. La novità portata avanti da Be Bookers sta nell'organizzare scampagnate in mezzo alla natura con tanto di guida escursionistica e, davanti al bacino del Lago Maggiore o al Parco Nazionale Val Grande, dare il via a letture di gruppo e discussioni letterarie. Ma ce ne sono migliaia di altri. Librai che organizzano presentazioni magnifiche, club di lettura, eventi di ogni tipo. Librai che ogni giorno tirano su la clèr e fanno esattamente quello che cercano di fare gli scrittori che popolano i loro scaffali: prendono per mano chi entra in negozio e lo fanno sentire il protagonista di una storia ancora tutta da raccontare. Compiono una piccola magia, ogni volta.

E si reinventano ogni giorno per traghettare il passato nel futuro, all'insegna della nostalgia e della voglia di sperimentare, dell'omaggio ai classici e della fantasia.

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