Linate chiude tre mesi: decollano solo i lavori per rilanciare lo scalo

Tutti i voli verranno trasferiti a .Entro il 2030 l'aeroporto sarà nuovo di zecca

Linate chiude tre mesi: decollano solo i lavori per rilanciare lo scalo

Sorpresa: Milano riavrà il suo lago. Parliamo dell'idroscalo, oggi «nascosto» dall'aerostazione di Linate. Il piano di sviluppo elaborato dalla Sea prevede trasformazioni radicali, e alla fine dei lavori nel 2030 tutta l'area sarà riqualificata, con alberghi, uffici, centri commerciali. L'aerostazione sarà in parte abbattuta, e così la palazzina degli attuali uffici Sea: chi arriverà da Milano attraverso viale Forlanini potrà, in lontananza, vedere le tranquille acque del bacino inaugurato cent'anni prima, nel 1930, e accedervi più facilmente rispetto a oggi. Dal 2022 ci sarà anche la metropolitana, che collegherà San Babila in pochi minuti.

Un sogno? I tempi, certo, sono lunghi, e così l'iter autorizzativo. Ma già per quest'anno sono previsti due interventi molto visibili. Come ha annunciato ieri il presidente della società di gestione, Pietro Modiano, sarà completamente rifatta l'architettura delle facciate dello scalo verso la città, con un intervento particolare all'esterno dell'area partenze, dove pensiline di acciaio e vetro porteranno nuova luce in un'area «oggi di un buio deprimente».

Successivamente sarà rifatto il corpo principale dell'aerostazione, sullo stile luminoso e accogliente della «nuova» Malpensa, anche allo scopo di dare più appeal all'offerta commerciale dell'aeroporto. «È dal 1993 che non s'investe a Linate» ha osservato Modiano, facendo riferimento al restyling di allora firmato dall'architetto Aldo Rossi. «Oggi è una delle più vecchie infrastrutture d'accesso a Milano, è rimasto indietro anche rispetto alla Stazione Centrale».

Entro il 2019 dovrà poi essere rifatta la pista di 2440 metri. Poiché lo scalo dovrà restare chiuso per due-tre mesi, e tutti i voli spostati provvisoriamente a Malpensa, si deciderà se potrà essere organizzativamente efficace svolgere lavori di ristrutturazione proprio in quel periodo.

Il piano industriale 2016-2021 per i due aeroporti prevede circa 500 milioni d'investimento e per Linate è tarato sulla quota di 10 milioni di passeggeri all'anno attuali, numero difficilmente superabile viste le restrizioni legislative a cui è sottoposto l'aeroporto (18 movimenti all'ora). Un sistema che a suo tempo era stato creato per «difendere» Malpensa, ma considerato da più parti abbastanza superato visto che i due scali ormai convivono e crescono in parallelo, senza farsi troppa concorrenza. «Malpensa ha smesso di declinare, ma l'equilibro è ancora fragile» ha detto Modiano, che però si è dimostrato ottimista per il futuro.

L'intero sistema aeroportuale milanese infatti cresce a due cifre «in maniera sorprendente», mostrando «un ciclo economico che sta andando meglio del resto del Paese». I passeggeri negli ultimi quattro mesi sono cresciuti in maniera sostenuta (anche nei due mesi di bassa stagionalità: più 14% in gennaio, più 9,7% in febbraio), e la crescita sarebbe elevata anche senza la presenza di Ryanair a Malpensa. Gli aeroporti milanesi sono passati dai 28 milioni di passeggeri del 2015, ai 29 del 2016, vanno verso i 31 nel 2017. Anche il cargo, che è lo specchio dell'economia pregiata, quella di alto valore per unità di peso, cresce a due cifre.

Uno degli obbiettivi principali perseguiti per Malpensa è lo sviluppo dei voli diretti intercontinentali, per i quali è prevista una crescita annua del 3% nei prossimi anni, passando dai 5,6 milioni di passeggeri del 2015 ai 6,6 del 2021. Si cerca in particolare di attrarre più visitatori dall'estero (incoming), che per la natura del viaggio spendono di più in aeroporto.

Nell'arco del piano è previsto un aumento del 10% della redditività media a passeggero, che passerà da 8 a 8,8 euro.

Infine, una curiosità: qual è il peso attuale di Alitalia a Malpensa, il suo ex hub? Sui 500 voli al giorno ospitati dall'aeroporto, l'ex compagnia di bandiera ne fa mediamente cinque. L'1 per cento.

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