L'INCOMPATIBILITÀ Mantovani lascia il Senato: «Ma è antidemocratico»

Il presidente Pietro Grasso ha comunicato ieri all'aula che il Senato ha accolto le dimissioni di Mario Mantovani (Pdl) che ha dovuto rinunciare al suo seggio a palazzo Madama perché eletto in consiglio regionale dove è stato nominato dal governatore Roberto Maroni vicepresidente della giunta con la delega alla Salute. A subentrargli il collega di partito Lionello Marco Pagnocelli, sul quale la Giunta per la verifica dei poteri del Senato farà le sue valutazioni. Ma un Mantovani che, pur avendo mantenuto l'impegno preso a dimettersi, ha ieri commentato piuttosto criticamente il suo addio a Roma e soprattutto la prossima rinuncia alla fascia tricolore. «Trovo sia un atto antidemocratico - ha detto ospite di KlausCondicio in onda su YouTube - privare un politico dei suoi incarichi quando questi sono frutto della volontà dei cittadini. Nel mio caso sono sindaco di Arconate perché sono stato eletto dal 70 per cento dei cittadini. Ora la legge mi impedisce di continuare a essere sindaco del mio piccolo comune, ma i miei cittadini non sono d'accordo, vorrebbero che finissi regolarmente il mandato.

Gli elettori che mi hanno votato alla Regione Lombardia sapevano che ero sindaco, eppure mi hanno votato lo stesso, è il senso della democrazia. Si è voluto un intervento per favorire l'opinione pubblica, ma la legge supera la volontà popolare e questo è sbagliato».

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