La Lombardia rispetta tutte le nuove leggi ma serve un nuovo concorso

Oggi nelle scuole della Lombardia ci sono 440 reggenze. Il prossimo anno i posti vacanti diventeranno 700. L'allarme arriva direttamente dalla Regione, per bocca dell'assessore all'Istruzione Valentina Aprea (nella foto). I posti di dirigenti infatti per la maggior parte sarebbero stati coperti con il concorso bloccato dal ricorso presentato da un centinaio di esclusi. L'anno prossimo con i nuovi pensionamenti, il rischio è che se ne aggiunga oltre 250 arrivando così a 700 reggenze vacanti.
Un numero enorme che diventa ancora più importante se viene aggiunto un altro dato. Ieri mattina la Regione ha approvato il nuovo dimensionamento scolastico. Ovvero sono state ridotte le autonomie scolastiche ognuna delle quali, a partire dall'anno scolastico 2013-2014, avrà un numero medio di studenti che si aggira sui mille studenti. «È anche per questo motivo che lanciamo l'allarme con largo anticipo - ha esortato Valentina Aprea - perché il prossimo anno una reggenza significherebbe affidare a un dirigente 2-3mila studenti». Le promesse fatte quest'anno dal ministro per i circa 200 insegnanti sono infatti per ora rimaste solo parole. Da qui il suo auspicio che sia accolto il ricorso per sbloccare il concorso di quest'anno (nel quale erano risultati idonei 406 dirigenti per 355 posti) e la richiesta al ministero per un nuovo concorso in vista della prossima urgenza. «È improrogabile provvedere al perfezionamento di un'intesa tra Stato e Regioni per definire il contingente organico dei dirigenti scolastici, basato sul principio del costo standard e quindi assegnato sulla base del numero di studenti in modo coerente con le previsioni del titolo V della Costituizone secondo i principi di equità in particolare per le realtà più virtuose». Il messaggio di Valentina Aprea al ministero è chiaro: la Regione approvando il dimensionamento si è comportata in modo virtuoso, ha raggiunto un obiettivo difficile quindi «il ministero deve accendere i fari per assegnare un adeguato numero di dirigenti altrimenti si rischia che tutto il lavoro fatto venga vanificato», spiega. «Il prossimo anno vogliamo contare su dirigenti titolari, non di passaggio e neppure reggenti», insiste. Rispetto alle 1.224 autonomie scolastiche esistenti, si passerà infatti nel 2013-2014 a 1.151 autonomie scolastiche, con una riduzione di 53 tenuto conto che 20 nuove saranno destinate ai centri provinciale per l'istruzione degli adulti. In questo modo viene anche raggiunto un rapporto medio di studenti per dirigente che supera le mille unità, a fronte di una media nazionale di 860. La Regione ha spiegato che «non vi è alcuna riduzione di servizio e nessun plesso scolastico è stato soppresso, ma si è provveduto ad accorparli diversamente in autonomie scolastiche».

In pratica le nuove autonomie sono fatte da un comprensivo che comprende dalle elementari alle medie sotto un unico dirigente. «Abbiamo chiuso questo dimensionamento - ha commentato Aprea - nel rispetto dei costi standard e del modello pedagogico». Sono solo 9 le verticalizzazioni «sospese», 4 in provincia di Milano, 2 a Pavia e 3 a Sondrio.

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