Cristina Bassi
Arrivato, pare, da poco a Milano ma già inserito nel «giro» della droga intorno a via Padova, avrebbe sconfinato nel territorio di gente che non perdona. Antonio Rafael Ramirez, dominicano di 37 anni, avrebbe pagato con la vita uno sgarro nell'ambito del traffico di stupefacenti. È questa la direzione presa dalle indagini sull'agguato di sabato sera in piazzale Loreto, secondo quello che trapela da ambienti investigativi.
È confermato che venerdì sera tra la vittima e i suoi aggressori, due ragazzi sudamericani, c'era stato un acceso diverbio fuori da una discoteca di Rozzano. Ed è confermato che sabato sono stati i due a cercare Ramirez, che nel «ventre» di via Padova si nascondeva molto bene. Non aveva un lavoro né una casa, un fantasma che si appoggiava alla comunità dominicana. Ma che i killer sono riusciti a scovare alle 19 di una tranquilla serata di shopping cittadino da un barbiere cinese poco lontano dal piazzale. L'hanno inseguito, gli hanno sparato e poi non hanno esitato, spietati, ad accanirsi su di lui con un coltello. In mezzo alla gente terrorizzata.
Ramirez è morto lunedì al San Raffaele, dove era arrivato in condizioni disperate, dopo due giorni di agonia. Aveva subito due operazioni d'urgenza, ma le profonde ferite al fianco sinistro e all'addome sono state letali. Il suo è diventato un fascicolo per omicidio. Il lavoro degli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile, guidati dal dirigente Lorenzo Bucossi e coordinati dal pm Piero Basilone, da serrato si è fatto febbrile.
Gli inquirenti stanno ascoltando numerosi testimoni, sia tra i passanti che hanno assistito al delitto sia tra le persone che fanno parte del sottobosco criminale del quartiere. Un sottobosco in cui tutti conoscono tutti, per soprannome o per reputazione. Difficile che quei due latinos armati siano passati inosservati. Qualche testimone si è dimostrato restio a parlare, per paura o per connivenza. Sono emerse però alcune utili indicazioni. Fondamentali i filmati delle telecamere della piazza. In particolare di quelle di Cariparma. Ramirez infatti si è accasciato ed è stato accoltellato, con l'intenzione di finirlo, proprio davanti alle vetrine della filiale. L'obiettivo è quello di stringere il cerchio intorno ai due fuggitivi. Adesso sono loro i fantasmi da scovare.
L'agguato è l'inizio di una nuova guerra tra pandillas? Il dominicano ucciso sembra che non facesse parte di una delle gang di latinos che si contendono via Padova. Non è chiaro se ne facciano parte i suoi assassini. Anche in questo senso le verifiche degli inquirenti sono in corso. C'entra lo spaccio di cocaina, attività che avrebbe accomunato Ramirez e gli aggressori. Lui a interferire negli affari di chi era arrivato prima, loro disposti a tutto per toglierlo di mezzo.
Lo smercio della polvere bianca, in particolare in alcuni
locali frequentati da cittadini sudamericani, è appunto la principale fonte di finanziamento delle bande. La vittima non aveva il permesso di soggiorno ma neppure precedenti penali. Probabilmente era nel «giro» da poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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