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"L'ora d'aria? La salute di tutti è la priorità"

La pedagogista: "Servono lucidità e disciplina. Insegniamo il rispetto delle regole"

"L'ora d'aria? La salute di tutti è la priorità"

Susanna Mantovani, pedagogista e docente di Pedagogia generale e sociale all'Università degli Studi Milano Bicocca cosa pensa della passeggiata con i bambini nei pressi di casa?

«Sicuramente le passeggiate contribuiscono al benessere psicofisico di adulti e bambini, ma voglio che prima ci sia il via libera della comunità scientifica. La priorità in questo momento è che i bambini non corrano rischi e non facciano correre rischi agli altri».

Crede che «l'ora d'aria» sia una necessità?

«Intanto sono contenta che si rifletta sui diritti dei bambini, ma questo è un momento in cui serve una grande lucidità e disciplina, anche perché mi immagino che, in contesti diversi dalle città, i genitori poi si ritrovino a portare i figli in spiaggia per esempio. Sicuramente stare all'aperto e con gli altri è un bisogno dei bambini, ma sani e salvi, solo questo può contribuire al loro benessere. In questo momento dobbiamo dare un modello di disciplina, quindi imparare insieme a rispettare le regole. I bambini sono forti, possono reggere una situazione come questa, hanno una grande capacità di adattamento e una resilienza enorme, dipende dalle relazioni che hanno instaurato».

Cosa può rendere più sereni i bambini, allora?

«I genitori devono cercare il più possibile di essere lucidi, di mantenere la calma e di non proiettare sui figli le loro ansie. E soprattutto rispondere sempre alle loro domande, dicendo loro la verità calibrata a seconda della sensibilità e dell'età dei figli».

Cosa possono imparare i bambini da questa esperienza?

«Dovremo centrare la loro attenzione su cosa hanno imparato e, senza ipocrisie, aiutarli a vedere anche cosa c'è di buono, se così si può dire, in questa situazione. Per esempio, per i bambini che normalmente vedono poco i genitori, la possibilità di passare tanto tempo con loro. Poi ci sarà modo di valutare eventuali traumi».

I piccoli si porteranno dietro questa esperienza?

«Sì, ognuno a modo suo, ma certamente se lo ricorderanno e alcuni ne saranno anche segnati. Avere una relazione significativa, riconoscibile ed equilibrata con un adulto, che non necessariamente sarà un membro della famiglia, nella maggior parte dei casi permette di non subire traumi».

Ci sono poi situazioni estreme di genitori soli con figli o contesti di povertà e abbandono...

«Bisognerebbe far leva sulla solidarietà, per esempio consegnando i pasti ai genitori soli con figli piccoli, che hanno difficoltà anche ad andare a fare la spesa».

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