Le luci dell'albero di Natale? I gioielli di Pandora

Sepolte le polemiche sull'abete con sponsor. Ma va deserto il bando per le luminarie

È arrivata da Pandora l'unica offerta per l'allestimento dell'albero di Natale di piazza Duomo. Il celebre marchio di gioielli ha risposto all'avviso pubblicato da Palazzo Marino lo scorso 28 settembre per il solo lotto uno, quello che riguarda il più celebre dei simboli natalizi. La gara, infatti, era stata aperta per due lotti: uno dedicato all'albero, che dovrà essere di altezza pari ad almeno 28 metri, illuminato a led, da allestire per il periodo compreso tra il 7 dicembre 2016 e il 6 gennaio 2017; l'altro per le luminarie per i balconi degli edifici dei portici meridionali e settentrionali di Piazza Duomo, per il quale non sono state presentate offerte. «Per forza nessuno si è candidato - commenta Fabrizio De Pasquale (Fi) - il Comune riempie i bandi di cavilli e sottocavilli e scoraggia lo sponsor, che ovviamente cerca riscontro per il proprio brand».

Insomma, i pregiudizi sull'albero con sponsor, scoppiati ai tempi del sindaco Moratti con Tiffany, vengono superati ma non al 100 per cento. Se lo sponsor ai tempi di Giuliano Pisapia venne tollerato a causa della crisi, che sdoganava il coinvolgimento dei privati per salvare il Natale, le cose andarono diversamente quando a guidare Palazzo Marino era il sindaco Letizia Moratti. Alla quale ora va il merito di aver regalato una nuova tradizione, a costo zero, alla città. Quando la Moratti cercò lo sponsor per il pino-simbolo di Milano, si scatenarono polemiche, dalla Curia alla sinistra. «Vietato allestire attività commerciali in abbinato all'albero» annunciò nel 2011 Pisapia nel primo Natale da sindaco, per segnare sdegnato la distanza con il passato. Declinando i rapporti con lo sponsor Tiffany, la Moratti stabilì che il 9% degli incassi del temporary store della gioielleria fosse destinato in beneficenza. Tanti più gioiellini venduti, tanti più soldi da investire sulla salute dei cittadini e del Duomo.

Per prudenza, fissò una donazione minima a carico di Tiffany: centomila euro (e ne arrivarono 40mila in più), oltre ai 350mila con cui la griffe sponsorizzò da Sant'Ambrogio alla Befana il pino alto 48 metri addobbato con fiocchi e 100mila lampadine led.

Uno dei più ammirati degli ultimi anni. Quando Pisapia strinse la mano a Dhl Express, le polemiche furono molte meno. Uguale il metodo: la società di trasporti per ogni spedizione effettuata donò un euro a Medici senza frontiere.

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