Per il rimpasto in Regione il tempo è scaduto. Si fa piuttosto duro l'attacco di Forza Italia al governatore Roberto Maroni a cui viene chiesto ancora di metter mano alla squadra degli assessori. Ma ancor più dura è questa volta la minaccia di non partecipare più ai lavori in aula se l'accordo stretto non verrà rispettato. Ieri sera, dopo qualche giorno di tregua, l'ultimatum dalla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e dal capogruppo al Pirellone Claudio Pedrazzini. «Un'altra settimana è trascorsa - si legge - senza che il presidente Maroni abbia compiuto alcun passo avanti nella direzione auspicata dal Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale di un rilancio dell'attività politica e amministrativa del governo di Regione Lombardia». Per questo il gruppo «si riserva di metter in campo tutte le azioni politiche utili per l'auspicato cambio di marcia in Regione Lombardia anche alla luce della riforma del Titolo V».
«Se Maroni non ci ascolta - assicura la Gelmini - non entreremo più in aula». Una minaccia non da poco, visto che nel calendario delle prossime sedute sono già stati messi in agenda atti fondamentali come la discussione e il voto sulla legge per il consumo di suolo che arriverà già martedì e il bilancio. «Il presidente Maroni - dice Pedrazzini - non avrà più la nostra collaborazione finché non avrà dimostrato la dovuta attenzione a Fi. Noi siamo il maggior partito del centrodestra». Immediata la reazione della Lega. «In questo momento - la replica del capogruppo Massimiliano Romeo - chi ha a cuore le sorti della Regione Lombardia e dei cittadini lombardi, dovrebbe pensare alla maniera di affrontare e contrapporsi ai tagli del governo Renzi, anziché perdere il proprio tempo in ipotesi di rimpasto della giunta Maroni».
Chiaro l'altolà. Nessuna replica ufficiale di Maroni che però, secondo qualcuno a lui molto vicino, non sarebbe disposto al rimpasto prima di aver ben chiaro quali saranno le nuove competenze che la Regione dovrebbe (o potrebbe) vedersi assegnate con il riassetto istituzionale e la scomparsa delle Province. Il motivo per cui Maroni aveva più volte chiesto un po' di tempo per decidere l'eventuale ridistribuzione delle deleghe e degli assessorati. Tempo che, evidentemente, adesso Fi considera essere sufficientemente trascorso.
Anche se, al di là dei tempi, non è un mistero che la richiesta di un rimpasto sia piuttosto trasversale. Perché anche la Lega e la Lista Maroni hanno chiesto di far entrare in giunta qualcuno dal consiglio.
Forse quell'Angelo Ciocca spinto dal segretario Matteo Salvini, ma considerato un po' troppo esuberante da Maroni. Sul fronte Fi, invece, dovrebbe essere pronta una promozione ad assessore per il sottosegretario Fabrizio Sala, mentre a giocarsi un'altra casella sarebbero Fabio Altitonante e Giulio Gallera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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