(...) non tanto nella giunta di venerdì ma a luglio avrebbe potuto bloccare l'opera senza il rischio di incorrere nelle penali a cui il Comune sarebbe arrivato invece oggi. Giuliano Pisapia ha scelto di andare avanti, come chiedevano i renziani, nonostante le critiche della sinistra radicale e del movimento «arancione» e anche rischiando di «impiccare» i bilanci dei prossimi vent'anni. Per questo, sorpassato anche l'ostacolo dell'ultima giunta, il segretario Pd Pietro Bussolati e l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran hanno cantato vittoria: «É un grande giorno». E D'Alfonso ieri ha provato a smontarli: «Sarebbe bene evitare trionfalismi fuori luogo. Bisogna informare la città sugli scenari economici che si profilano e il problema non si risolve dicendo che è una grande giornata. Con questa operazione stiamo facendo un triplo salto carpiato. Eviterei quindi gli atteggiamenti del va tutto bene senza dire tutta la verità sulle spese, altrimenti si finisce per andare a sbattere contro una magnolia finaziaria e poi fare i girotondi». Riferimento non casuale: un pezzo del Pd ha protestato di recente contro le magnolie di largo Cairoli che rischiavano di cadere sotto le ruspe della pista ciclabile, approvata dall'assessore Pd Maran. «Anche la pista ciclabile era una grande vittoria - ironizza - e poi ci si incaglia contro la prima magnolia». Stronca pure l'ipotesi di avanzata da Bussolati di vendere quote di partecipate per sostenere la spesa dell'opera: «Evitiamo invenzioni strane, non è nella politica del centrosinistra vendere i gioielli di famiglia per coprire la spesa corrente, e dovrebbe sapere che i soldi per legge si potrebbero usare solo per altre opere, non per la spesa corrente». E mentre l'economista Andrea Boitani, esponente di Milano Civica, suggerisce da ora «un aumento progressivo del biglietto, senza arrivare al 2022 quando la linea entrerà in esercizio», D'Alfonso non si sbilancia ma sostiene «una revisione del sistema tariffario a livello regionale» e cita ad esempio Londra dove «i trasporti su gomma e le metropolitane hanno ticket diversi». Senza infierire sul sindaco, non nasconde invece che ad oggi «è mancato il confronto con la città sulla M4».
Bussolati ribatte che «non c'è stato trionfalismo, ma consideriamo la M4 una priorità e molti di noi hanno lavorato perchè si realizzasse, fare politica è andare nei circoli e nelle zone a confrontarsi». Conferma anche l'ipotesi privatizzazione «se si realizza M4 in project financing va pagata anche l'opera, non c'è solo la spesa corrente. E quando ci si trova di fronte ad una magnolia, per citare il caso, non si rinuncia alla pista ma si trova il modo per girarci intorno, e spetta agli assessori trovare soluzioni».
Bussolati e Maran, risponde a distanza al collega anche l'assessore al Welfare Pierfranceso Majorino «non si sono lasciati andare a facili entusiasmi. Hanno rivendicato giustamente il coraggio di una scelta difficile, utile per il futuro della città. Il Pd ha fatto la propria parte senza nascondere i problemi sotto il tappeto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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