La Madonna era di coca: stop al traffico dal Perù

Sgominata un'organizzazione che si serviva di immagini sacre per trasportare stupefacenti

La tecnica era nuovissima e l'idea originale. Sulle prime ha anche funzionato, finché ai finanzieri qualcosa non tornava. Quei quadri a soggetto sacro avevano un non so che di... stupefacente. Infatti servivano per importare dal Peru quantitativi ingenti di cocaina, mascherati sotto l'aspetto della devozione e quindi dell'indulgenza. Intere figure della Madonna, ricostruite con la polvere bianca, riuscivano a occultare la droga e a renderla tutt'altro che riconoscibile al primo impatto.

Le importazioni di cocaina dal Perù modellando e componendo con la droga quadretti o immagini sacre per trasportarla indisturbati alla lunga ha tradito quel traffico che per i quantitativi trasportati aveva qualcosa di sospetto. Sono stati così arrestati dalla Guardia di finanza nove trafficanti internazionali nell'ambito dell'operazione «Huarango» - condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Pavia in collaborazione con i colleghi di Roma, Genova e Verona e coordinata da Milano. L'inchiesta ha consentito di scoprire e disarticolare un'associazione criminale che, in poco più di sei mesi, era riuscita a importare dal Perù 25 chili di cocaina.

La droga è stata sequestrata negli scali aeroportuali, alla Centrale e in un caso - grazie alla collaborazione con la direzione antidroga della polizia del Perù - direttamente nel Paese sudamericano, prima che il corriere si imbarcasse sul volo per l'Europa.

I metodi utilizzati per importare lo stupefacente e sfuggire ai controlli erano diversi: dall'occultamento nei doppifondi delle valige, ai tessuti degli abiti impregnati di cocaina liquida; dalle confezioni di prodotti alimentari alle immagini sacre composte con stupefacente modellato. Una volta giunta in Italia, la cocaina veniva portata in un appartamento dell'hinterland milanese dove era stato ricavato un laboratorio con gli strumenti necessari per riportare la droga al suo stato originario e poter essere venduta in piazze come Milano, Pavia e Cremona.

I finanzieri hanno esteso le indagini alle modalità attraverso le quali sono stati riciclati parte

dei proventi illeciti. Sono stati così scoperti i flussi di denaro alimentati dallo spaccio e sono stati identificati e sequestrati alcuni immobili acquistati con i proventi illeciti, per un valore di oltre 300mila euro.

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