La manager: «Maroni? Nessuna relazione»

Paturzo sentita in aula sulle presunte pressioni per le spedizioni a Tokyo

«Non esisteva alcuna relazione con il presidente Maroni». Maria Grazia Paturzo parla per la prima volta al processo contro il governatore relativo alle presunte pressioni illecite sulla società Expo per far partecipare la donna a un viaggio spesato per Tokyo. La ex temporary manager ha risposto alle domande del pm Eugenio Fusco e dei difensori.

Sia il rappresentante dell'accusa sia il giudice della Quarta sezione penale Maria Teresa Guadagnino hanno chiesto conto a Paturzo di alcune telefonate che farebbero riferimento a un legame affettivo con Maroni e di sms definiti «molto confidenziali» allo stesso politico (non sono stati letti in aula). La risposta: «Sono una persona molto affettuosa. E con Maroni ho un rapporto di profonda stima, amicizia, comunanza di interessi come per il cinema». Nessun messaggio hot quindi, secondo la donna. Dopo i suoi affettuosi auguri di Capodanno, il governatore le rispondeva: «Voglio fare il MGT (Maria Grazia Tour)». La lettura di Paturzo: «Parlavamo sempre del mare, dicevamo che era un viaggio da fare. Ma non si è mai fatto». Il difensore di Maroni, Domenico Aiello, ha chiosato: «Sono suggestioni, che ognuno può interpretare». Ieri ha deposto anche la portavoce del governatore, Isabella Votino, cui Fusco ha chiesto le ragioni della contrarietà riguardo all'assunzione di Paturzo in Expo e alla partecipazione al viaggio in Giappone. «Avevo riserve - ha detto Votino -, non mi ero trovata bene in una precedente esperienza lavorativa con lei». Anche a Cristina Rossello, avvocato con cui Votino si era confidata, è stato chiesto della rivalità tra le due collaboratrici del governatore.

«Isabella - ha spiegato il legale, pur senza nominare Paturzo - aveva una gelosia professionale per un'altra donna vicina a Maroni». Infine Giuseppe Sala ha ribadito come il ruolo di Paturzo in Expo fosse «tendente all'insignificante. Non passerà certo alla storia». CBas

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