Mancano personale e soldi I municipi? «Scatole vuote»

I presidenti al sindaco: «I cittadini vogliono risposte» Ma gli iter amministrativi ora sono più complicati

Chiara Campo

Avanti piano con i nuovi Municipi. Quando il consiglio comunale a metà aprile - cinque mesi fa - ha approvato il regolamento che rottamava le vecchie zone e inaugurava una più concreta politica del decentramento, l'ex sindaco Giuliano Pisapia lo ha presentato come una rivoluzione: I Municipi «avranno autonomia amministrativa, saranno titolari delle funzioni necessarie a realizzare un'effettiva e democratica partecipazione». Tanto che al voto per le Comunali è scattata l'elezione diretta dei presidenti, agli elettori sono stati presentati come dei mini-sindaci, con ampi poteri. Buona la teoria, male (almeno per ora) la pratica. Lo hanno fatto presente ieri al sindaco Beppe Sala i nove presidenti durante una riunione nel suo ufficio a Palazzo Marino. Un incontro organizzativo, per fare il punto e tracciare le prossime tappe. Marco Bestetti (Forza Italia), presidente del Municipio 7, ha fatto presente innanzitutto il caso del personale «assolutamente insufficiente e in alcuni casi con competenze non adeguate ai nuovi compiti che sulla carta ci sono assegnati». Sulla carta, appunto. «Il regolamento andava approvato assolutamente prima delle elezioni - ricorda - ma è stato fatto in tutta fretta e senza definire chiaramente compiti delle nuove mini-gIunte e commissioni. E abbiamo chiesto a Sala se intenda ampliare le prerogative dei presidenti, perchè così i Municipi sono scatole vuotA, lontani mille miglia da quelli di Roma. Siamo chiamati dai cittadini giustamente a dare risposte perchè è stato enfatizzato il nostro ruolo, ma in alcuni casi si sono persino complicati gli iter». Basti pensare, come fanno presente anche i presidenti della zona 2 Samuele Piscina (Lega) e della 4 Paolo Bassi (Lega) che per concedere 500 euro di contributo ad una parrocchia per un'iniziativa sociale, prima bastava esaminare la richiesta in commissione e poi ottenere il voto del consiglio di zona, ora serve il parere della Ragioneria centrale già intasata di pratuiche. Tempi lunghi. Le competenze su manutenzioni e lavori pubblici? «L'assessore ci sottopone una lista dei progetti e possiamo segnalare le priorità. L'elenco dovrebbe partire dal territorio e dovremmo avere a disposizione degli appalti aperti, non centralzzati». C'è poi il delicato capitolo della sicurezza, dove (a parte la zona 6) sembra esserci da parte di tutti la richiesta di una maggiore voce in capitolo sulle strategie dell'assessore Carmela Rozza. Bestetti pretende almeno «autonomia nella gestione dei vigili di quartiere. Se sono assegnati ai problemi del quartiere, non devono essere distolti per andare a controllare una buca in centro». E siccome domani è fissato un incontro, con l'assessore al Bilancio Roberto Tasca, ha anticipato al sindaco che chiederà «di avere a disposizione risorse che vengono incassate dai Municipi per affitto di spazi multiuso e orti. Finiscono nelle casse centrali, vogliamo usarli per le esigenze dei nostri residenti». Piscina ha sottolineato che per il Municipio 2 la carenza di personale è grave, «siamo stati costretti a chiudere per alcuni giorni il Protocollo e i Servizi al cittadino». Bassi concorda: «Ci sono ancora troppe zone d'ombra. E sulla sicurezza serve una visione meno centralistica». Il sindaco ha distribuito il dossier con le prossime scadenze.

Entro il 30 novembre si è impegnato ad «individuare le risorse per lo svolgimento delle funzioni amministrative» delle zone, entro il primo dicembre del 2017 «la messa a regime del nuovo modello di decentramento municipale». Un anno e mezzo di rodaggio.

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