Cronaca locale

Le mani sul patrimonio di Lady Diamanti: quattro in manette

Sono quattro le persone che il tribunale di Milano ha condannato perché accusate di aver messo le mani sul patrimonio di Lady Diamanti. Tra loro anche un notaio milanese e sua moglie

Le mani sul patrimonio di Lady Diamanti: quattro in manette

I giudici del Tribunale di Milano hanno condannato a pene comprese tra i 2 e gli 8 anni il guardaspalle-maggiordomo, i notai, i commercialisti e gli avvocati perché accusati di aver ideato strumenti giuridici, quali trust, clausole, nomine, consulenze e testamenti, al fine di 'svuotare’ il patrimonio della coppia Antinea Massetti de Rico, la giovane collaboratrice di Michele Sindona, che era rimasta per sei anni in stato vegetativo fino alla morte, avvenuta nel 2017, e del suo secondo marito Richard Hile, un modello americano con pesanti deficit cognitivi.

70 milioni sotto sequestro

Sotto sequestro sono finiti adesso settanta milioni. Il processo era basato in particolare sulla gestione della 'IDB Intermarket Diamond Business', che era solita trattare diamanti per investimenti, poi 'collassata’ a seguito di sanzioni Antitrust e vari processi per una truffa ai risparmiatori, tra cui anche noti personaggi dello spettacolo, in cui c’era la complicità degli istituti di credito. La donna aveva fondato la IDB negli anni ’70 e, quando finì in stato vegetativo, alcuni membri del cda della società riuscirono a escludere il marito dalla gestione del patrimonio della coppia, portando il modello americano a commettere delle azioni che erano addirittura contrarie ai suoi stessi interessi, servendosi appunto del suo pesante deficit cognitivo.

In manette anche il notaio

Tra le persone che sono state condannate c’è il notaio milanese Franco Novelli, che è stato rimosso dall'Ordine dei notai di Milano, al quale sono stati dati 8 anni e mezzo per associazione a delinquere, peculato, falso, circonvenzione d'incapace e sequestro di persona. Nel luglio del 2015 Richard Hile era stato infatti spostato dal capoluogo lombardo a Viareggio, con l’obiettivo di sottrarlo al giudice tutelare di Milano. Condannata anche Marzia Provenzano, moglie del notaio destituito e già vicepresidente dell'Ordine dei commercialisti, alla quale sono stati dati due anni e sette mesi. La condanna è per circonvenzione d'incapace, sequestro, e associazione a delinquere, in concorso con il maggiordomo Mustapha Samaya, al quale sono stati dati 2 anni e 2 mesi, e con il legale Alberto Consani, condannato a 2 anni di reclusione. Nell'inchiesta c’era anche Claudio Giacobazzi, l’ex amministratore delegato della IDB, che si tolse però la vita nel 2018 a Reggio Emilia.

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