Solo, al centro di un triangolo femminile. Che sia un uomo da invidiare o da compatire, questo lo dirà la storia. Lui è Sergio Muniz, avvenente attore e modello spagnolo, loro sono Anna Galiena, Marina Massironi e Amanda Sandrelli, trio di donne mature e affascinanti, rese single dalle imperscrutabili regole del destino. É questo poker di attori, e di relativi personaggi, la comunità intrigante che muove la macchina drammaturgica di «Tres», commedia spagnola di grande successo in terra iberica (già destinata a diventare un film nel prossimo futuro, ndr), adattata da Pino Tierno per i palcoscenici italiani, con la regia di Chiara Noschese. In cartellone fino a domenica 9 novembre (ore 20.45, domenica ore 16.30, ingresso 32-21 euro, info 02.76.36.901 800.914.350), la piéce di Rubio è la storia di tre ex compagne di liceo, amiche del cuore di un passato lontano, ritrovatesi e riaffiatatesi in un amen. Marisa (Galiena) è un affermata conduttrice televisiva, donna di successo esteriore e di mille dubbi interiori, abituata a decidere per gli altri; Carlotta (Massironi) è una donna divorziata dal marito fedifrago, relegatasi tra le mura di casa in compagnia di un gatto; Angela (Sandrelli) è un'impiegata statale insoddisfatta, che ha da poco perso il marito. Nel salotto di Marisa, complice un drink di troppo, la decisione è presa: serve un uomo ideale, un uomo necessariamente bello ma anche sensibile, dal Dna solido come una roccia, per comporre una bella famiglia allargata. Perché nessuna delle tre ha mai avuto un figlio. La scelta cade sull'adone di cui sopra, Alberto, colui che questo il piano dovrà ingravidarle tutte, facendo il suo dovere di maschio riproduttivo. «Tres spiega Amanda Sandrelli è un testo infarcito di gag divertenti, di tempi comici perfetti, di colpi di scena, ma il suo segreto ultimo è che, attraverso la leggerezza, tocca temi contemporanei». Ovviamente, quello delle famiglie allargate, delle coppie di fatto e, insomma, di quei temi sensibili per cui, spiega candido lo spagnolo Sergio Muniz, «in Spagna si discute con serenità, ma che da voi in Italia diventano vere e proprie questioni di Stato».
Le differenze con il paese di Muniz (e dell'autore Rubio) non si fermano qui: «L'adattamento - spiega Anna Galiena è stato rigoroso rispetto al testo originale. L'unica differenza? Sta nella locandina: quella originale aveva i protagonisti nudi, in questa noi siamo vestiti. Autocensura? Opportunità, piuttosto: passare per i teatri di provincia non sarebbe stato facile. In ogni caso, qualunque piazza abbiamo toccato (lo spettacolo debuttò a Roma due anni fa, ndr) , il pubblico ha risposto con entusiasmo». In fondo questo è il segreto della commedia, spiega Amanda Sandrelli: «Mia madre Stefania interpretò Divorzio all'italiana , commedia dolce e amara sulla questione del divorzio, uscita quando il tema era decisamente tabù in Italia. E il cinema di artisti come Germi e Monicelli era proprio così: affrontava temi importanti armandosi dell'ironia. Esattamente ciò che si propone questa commedia».
Una delle armi di «Tres» è sicuramente l'intreccio di battute fulminanti: e se la Sandrelli vede un padre nobile, per «Tres», in Neil Simon, Anna Galiena evoca «un mix di Pedro Almodovar e Howard Hawks: la commedia sofisticata che vive sulle battute e su un linguaggio veloce».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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