Maresciallo arrestato per spaccio dai colleghi

Il sottufficiale dei carabinieri è accusato di aver ceduto alcune dosi di droga ai pusher

Alcune dosi di droga sequestrate le aveva prese dal deposito dei corpi di reato e le aveva «restituite» agli spacciatori in cambio di denaro e regali. Si ridurrebbe a un piccolo giro - la quantità di cocaina contestata è inferiore ai dieci grammi - la vicenda scoperta nell'hinterland milanese. Se non fosse che ad essere finito in manette è un maresciallo dei carabinieri da un paio d'anni in servizio alla Compagnia di Cassano d'Adda.

Due giorni fa è stato portato a San Vittore Raimondo Manelli, 57 anni, che comandava il Nucleo radiomobile di Cassano. Sono stati i colleghi del Nucleo investigativo di Monza ad arrestarlo e alle indagini hanno partecipato i militari della sua stessa Compagnia. L'inchiesta è stata coordinata dal pm di Milano Gianfranco Gallo, mentre l'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Natalia Imarisio. Oggi in carcere si svolgerà l'interrogatorio di garanzia. Manelli è accusato di spaccio di stupefacenti, corruzione, peculato e falso. Anche gli spacciatori con cui faceva affari, due marocchini di 34 e 50 anni e un italiano residente nella zona, sono stati fermati.

Secondo ciò che è stato ricostruito, il maresciallo ha appunto ceduto la droga ai pusher. Avrebbe anche dato loro alcune «dritte» su movimenti e composizione delle pattuglie cui fare più attenzione, rivelando informazioni riservate. Oltre a firmare i verbali che attestavano, falsamente, la distruzione delle sostanze invece girate ai complici. Le indagini sono partite nel novembre scorso grazie a una segnalazione interna all'Arma e sono state condotte anche con intercettazioni. Si sono concluse a febbraio. Durante le perquisizioni è stato scoperto inoltre che Manelli aveva dieci proiettili, adatti alla sua pistola, in più del consentito. Il maresciallo in passato aveva comandato la Stazione di Stezzano, vicino a Bergamo. Rischia una condanna penale e la radiazione dai carabinieri. Non ci sarebbero altri militari coinvolti.

L'episodio di spaccio accertato è singolo, ma le indagini continuano e non è escluso che ne emergeranno altri. Anche se il carabiniere non aveva mai dato problemi né sarebbero emersi suoi contatti con la criminalità.

CBas

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