Maroni, Cattaneo e Alfieri Ecco la «terna» per Quirinale

Oggi l'aula vota i delegati lombardi che eleggeranno il presidente Accordo su governatore, presidente del Consiglio e segretario Pd

Roberto Maroni, Raffaele Cattaneo, Alessandro Alfieri. È questa la terna di grandi elettori del presidente della Repubblica in partenza dalla Lombardia in direzione del Parlamento. Così dichiarano in modo ufficiale sia il presidente della Regione, lui stesso grande elettore del Quirinale, che la coordinatrice regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, seduti fianco a fianco a Palazzo Lombardia. «Forza Italia ha l'ambizione di esprimere un delegato. Ma abbiamo la cattiva abitudine di pensare in termini di coalizione e non solo di partito» scherza Gelmini. Aggiunge: «Se la scelta cadrà sul presidente del consiglio regionale, mi auguro che ciò sia foriero di collaborazione con Ncd anche in futuro». E ancora: «Non è un momento facile per il centrodestra, soprattutto se guardato da Roma, dove si hanno posizioni diverse. Ma la Lombardia resta un modello di contenuti e di capacità della coalizione di stare insieme». Maroni chiosa: «Insomma, avete capito chi sono i due candidati...».

Gelmini spiega la scelta di confermare Raffaele Cattaneo come candidato della maggioranza: «È un desiderio del presidente Berlusconi lanciare un segnale distensivo nei confronti di Angelino Alfano». Insomma, anche da questa votazione condivisa e da questo “sacrificio” degli azzurri potrebbe ripartire la coalizione di centrodestra che i sondaggi danno in netta ascesa in vista delle politiche. Si tratta di un incarico di prestigio politico più che di reale operatività. E Maroni stesso (che ha assicurato a Cattaneo di sostenerlo durante le votazioni) non sembra appassionato più di tanto alla partita del Quirinale: se il primo voto per il Presidente sarà il 29 pomeriggio, il secondo il 30, il terzo e il quarto cadranno il 31, una giornata decisiva. Eppure il presidente della Regione ha fissato proprio per il 31 l'inaugurazione della Pedemontana. Una scelta di calendario che dà anche il senso delle priorità del governatore.

È chiaro che l'intesa politica andrà oggi alla prova dell'aula e si potrà così vedere quanto i consiglieri apprezzino la scelta. La coordinatrice Mariastella Gelmini ha spinto per mandare un esponente di Forza Italia e tutte le attenzioni si sono concentrate sul vicepresidente della Regione, l'ex senatore Mario Mantovani. Ma è stato lui stesso a declinare l'offerta, preferendo sostenere la decisione del presidente della Regione, Maroni, convinto che fosse meglio avallare una scelta istituzionale. E così presidente della Regione e presidente del consiglio regionale. Più combattuta la decisione dell'opposizione: la scelta istituzionale avrebbe dovuto essere il capo dell'opposizione, Umberto Ambrosoli, ma il Pd ha preferito la prova di forza, puntando tutto sul segretario regionale, il renziano Alessandro Alfieri.

L'idea alla base dell'accordo tra Forza Italia e Ncd è il desiderio e il tentativo di contrastare la scelta di un esponente della sinistra per il Colle. Spiega Raffaele Cattaneo dopo un incontro con Roberto Maroni, Angelino Alfano, Maurizio Lupi e il gruppo dirigente di Ncd: «La nostra idea è un candidato della famiglia dei popolari e non dei socialisti. Ovviamente la Lega è su altre posizioni».

Giovanni Toti, arrivato a Palazzo Lombardia a margine di un incontro tra Gelmini, Maroni e il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sulle macroregioni, sottolinea il senso dell'intesa politica: «Condivido il ragionamento di Alfano: la sinistra ha già tutte le alte cariche dello Stato senza avere la maggioranza assoluta nel Paese».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica