«Il presidente Maroni procederà al riordino delle deleghe affidate ad assessori e sottosegretari, affinché il governo della Regione possa continuare a lavorare con efficacia nelle mutate condizioni e nonostante i pesanti tagli del governo Renzi». È la parte più attesa dell'impegno scritto che chiude mesi di scontri e di polemiche. È arrivato dal presidente della Regione, nell'attesa della cena di venerdì prossimo ad Arcore con Silvio Berlusconi, quando saranno decisi i nomi di coloro che entreranno nella rinnovata squadra della Regione. E anche il cambio delle deleghe: gli unici nomi saldi restano quelli di Mario Mantovani e della titolare di Lavoro e Istruzione, Valentina Aprea. Accordo concluso con Forza Italia. Sul fronte delle polemiche interne alla Lega, c'è da registrare una dichiarazione sibillina di Roberto Maroni verso il segretario del Carroccio, Matteo Salvini: «Leader del centrodestra? È un candidato forte, ne abbiamo anche altri».
Un risultato positivo per la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, che ha difeso le richieste dei consiglieri desiderosi di governare e pronti addirittura a disertare l'aula pur di mettere alle strette Maroni. Spalleggiata dal consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, e dal capogruppo in consiglio regionale, Claudio Pedrazzini. La nota finale è firmata a quattro mani e arriva dopo un lungo vertice pomeridiano: tra Maroni, Gelmini Pedrazzini, Toti.
Nel pomeriggio la delegazione di Forza Italia ha incontrato Maroni, spiega il comunicato. Nell'incontro - prosegue - si è analizzata la situazione politica della Regione alla luce delle modifiche costituzionali connesse alla riforma del Titolo V, dell'attuazione della riforma delle autonomie e dei futuri e preoccupanti effetti della legge di Stabilità 2015.
Il rimpasto avverrà dopo il decisivo passaggio a Arcore. La giunta è stata chiusa tra Berlusconi e Maroni, il senso del discorso del presidente del presidente Regione, e il via libera arriverà dopo un incontro politico tra i due. Incontro al quale parteciperanno anche Toti, Gelmini, Pedrazzini, Mantovani. Per quel che riguarda i tempi definitivi dell'operazione, che resta ancorata alla riforma del titolo V, probabilmente seguirà il corso della legge regionale di riordino delle competenze delle Province, che arriverà a destinazione tra circa due settimane.
Un gruppo movimentato, quello di Forza Italia che si è riunito ieri all'ora di pranzo per chiedere in Regione di dare maggiore spazio agli eletti. «Uscire fuori dall'aula. È una questione di rispetto politico. Questa giunta non è un monocolore leghista» la posizione ribadita da Gelmini e Toti. E i consiglieri hanno dichiarato che sarebbero usciti dall'aula senza un impegno di Maroni, che è arrivato. La seduta sarà dedicata agli emendamenti dell'opposizione sulla legge sul consumo di suolo, ma si andrà al voto la prossima settimana.
Tra i nomi di cui si è più parlato per la giunta, tra assessori e
sottosegretari, oltre al leghista Angelo Ciocca, gli azzurri Fabrizio Sala, Giulio Gallera, Alessandro Sorte e Fabio Altitonante (che al momento sembra legato all'uscita di Maurizio Del Tenno). Ma si deciderà ad Arcore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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