Maroni è già pronto al voto «Ma restiamo Lega lombarda»

Il presidente della Regione: «Togliere Nord dal simbolo? Qui si va avanti così». Salvini: ha fatto bene, rimanga

Si sorridono con la dolcezza dei vecchi amici allo stadio durante la partita Milan Juve di sabato sera (e questo anche se il loro Milan perde), sembrano su posizioni diverse quando si tratta di parlare di politica. Sono Matteo Salvini e Roberto Maroni, che giocano nello stesso partito in posizioni diverse. Salvini si è imposto di togliere la parola «Nord» dal marchio storico della Lega e si prepara a tentare lo sbarco in Sicilia.

Maroni, che è presidente della Regione Lombardia dove ha appena portato a casa un buon risultato con il referendum autonomista, precisa che alle prossime elezioni regionali, a marzo 2018, la ricetta è diversa. «Qui ci siamo presentati come Lega lombarda e andiamo avanti così» dice il presidente della Regione dopo la giunta regionale. E il Nord nel simbolo della Lega? No comment, almeno in una sede istituzionale.

In passato Maroni ha già confermato pubblicamente durante un incontro con Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Ap, che l'alleanza con i centristi di Lombardia popolare per le future regionali «va bene, mi piace». E insomma si può dire che lavori già alacremente per costruire simbolo e intese per il secondo mandato.

«Voglio rimanere in Lombardia» ha detto molto chiaramente il presidente della Regione. E nei giorni scorsi anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha sostenuto le posizioni lombarde del suo compagno di partito: «Maroni come ministro dell'Interno ha fatto benissimo ma non vuole tornare più a Roma. Mi ha detto che vuole concludere la sua esperienza amministrativa in Lombardia e io in questo lo sostengo» ha detto parlando a Sky Tg24 Matteo Salvini, per cui qualcuno già ipotizza un futuro al Viminale.

Matteo Salvini si è poi dilungato in grandi complimenti verso l'ex ministro dell'Interno oggi deciso a rimanere a Palazzo Lombardia: «Maroni ha fatto bene il governatore per 5 anni.

La Lombardia è la prima regione in Europa per posti di lavoro trovati». Insomma, un panegirico, al quale ha aggiunto altre tenere parole di corteggiamento: «Posso offrire come modello quello che Zaia e Maroni stanno facendo bene da tanti anni in Veneto e in Lombardia».

RC

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