Maroni torna alla carica: «Le Olimpiadi? A Milano»

«O Roma o Milano: gli impianti dei Giochi non possono stare troppo distanti». È Luca Pancalli, assessore allo Sport del Comune di Roma, a ricordare che le Olimpiadi non sono come i campionati di calcio, con le partite che possono essere giocate in stadi diversi, in città anche molto lontane tra loro, persino in Paesi differenti. E così risulta impraticabile la proposta del Comune di ospitare a Milano qualche gara, lasciando a Roma il ruolo di capitale olimpica. Come è noto, si discute della candidatura alle Olimpiadi del 2024.
O Roma o Milano, la scelta si impone se l'Italia vuole correre. Il presidente della Regione, Roberto Maroni, sembra non volersi arrendere alla candidatura di Roma. Nel dibattito si inserisce anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che sostiene anche lui una (improponibile?) alleanza tra città. Solo che in questo caso l'accoppiata non sarebbe Roma e Milano, ma Milano e Venezia. «Roma non deve più candidarsi a nulla e lasciare spazio: per il 2024 ci potrebbe essere una grande operazione, magari assieme a Milano» ha detto Zaia, scatenando reazioni risentite nella capitale. Da registrare anche l'intervento del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che vorrebbe far disputare nella sua città le gare acquatiche. Sembra proprio che tutti vogliono ospitare queste Olimpiadi.
Maroni continua ad andare per la sua strada: «La soluzione per me è Milano città olimpica». E boccia l'idea di Roma città olimpica con alcuni eventi a Milano: «Non mi pare una buona soluzione». Il governatore lombardo ha poi parlato di un incontro (che era già in programma) con il sindaco Pisapia per domani. E ha spiegato di voler utilizzare l'occasione per tornare alla carica: «Sosterrò l'utilità che Milano sia candidata, la Camera di commercio di Monza ha spiegato i benefici che avrebbe l'area, ma soprattutto abbiamo una prospettiva straordinaria di definire che cosa fare sulla piattaforma Expo nel dopo Expo». Secondo Maroni, l'Olimpiade «sarebbe un volano fortissimo per fare lì una cittadella olimpica dello sport».
Il Comune ha già frenato. Pisapia ha spiegato di aver parlato con il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e di non aver intenzione di andare a «scontri». Da sinistra ulteriori prese di distanza, come quella del vice presidente del consiglio provinciale, Roberto Caputo, che ritiene la candidatura di Milano «non praticabile».
Caputo ricorda il tentativo fatto nel 1992, quando lui stesso era assessore allo Sport di Palazzo Marino: «Insieme a Massimo Moratti e ad altri nomi illustri dello sport e del Coni, candidammo Milano ad ospitare le Olimpiadi. Allora vi erano tutte le condizioni per raggiungere il risultato, ma poi Tangentopoli cancellò tutto e anche questa proposta decadde».

Secondo Caputo, oggi chiedere che Milano possa ospitare l'evento sarebbe impossibile: «Milano non ha né strutture sportive, fatta eccezione dell'Idroscalo per alcuni sport nautici, né strutture ricettive per gli atleti, né infrastrutture adeguate. Pensare anche alla trasformazione delle piattaforme di Expo in una cittadella dello sport starebbe a significare un eccessivo costo per la comunità. E non è neanche dimostrato che con le Olimpiadi si guadagni».

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