Maroni vuol tenere le deleghe a Grandi opere e Sicurezza

In attesa che i tempi lunghi della Corte d'appello lo proclamino governatore, Roberto Maroni ieri ha visitato il Pirellone annunciando che non farà parte del gruppo consiliare della Lega, ma della lista Maroni presidente con capogruppo il politologo Stefano Bruno Galli. Ma nei vertici di questi oltre alla Sicurezza Maroni ha chiesto la delega alle Grandi opere, il crocevia strategico degli appalti che fanno gola alla criminalità organizzata. Il Pdl non è d'accordo e oggi ne parleranno il coordinatore Mario Mantovani, Mariastella Gelmini, Daniela Santanché e Maurizio Lupi. Perché il patto è che a ogni capolista alle ultime politiche indichi un assessore.
Ma Roberto Formigoni ha messo sul piatto la riconferma in giunta di Giulio Boscagli, ciellino doc e soprattutto suo cognato. Una mossa che aggiunta alla candidatura di Raffaele Cattaneo alla presidenza del consiglio regionale e alla richiesta della vice presidenza del Senato per Formigoni stesso, esaurirebbe le carte in mano all'anima ciellina del Pdl. Frustrando le aspettative del riconfermato cardiologo Stefano Carugo, dell'ex sindaco di Magenta Luca Del Gobbo e soprattutto del professor Mario Melazzini sacrificato sull'altare della ragion familiare. E retrocesso alla guida della commissione, lasciando libera la strada della Sanità a Mantovani che oltre alla vice presidenza battezzata dallo stesso Silvio Berlusconi, potrebbe avere le deleghe che muovono 16 miliardi di euro all'anno, l'80 per cento dell'intero bilancio regionale. Decisivi gli incontri ad Arcore tra domenica e lunedì, il cui calendario sarà rivoluzionato dal ricovero del Cav. Ma sembra che i big del partito, a Boscagli possano preferire il ciellino bresciano Mauro Parolini e che anche la candidatura unitaria di Cattaneo alla presidenza dell'aula non sia più così scontata.
Nella ricerca di quote rosa, ora a spuntare è il nome dell'ex coordinatore del Pdl a Monza Elena Centemero che si aggiunge a Cristina Stancari e Carolina Pellegrini. Conferme, invece, per Valentina Aprea che si occuperà di Istruzione, formazione e lavoro e Viviana Beccalossi per i Fratelli d'Italia che avrà la meglio su Alessandra Gallone e punta all'Agricoltura. Mariella Bocciardo sarà ripescata alla Camera con l'assessorato alla Centemero o con le dimissioni di Luca Squeri, destinato ad altro incarico. Un sottosegretariato potrebbe andare al sindaco di Basiglio Marco Flavio Cirillo. Maria Cristina Cantù oggi all'Asl di Monza, non avrebbe più la direzione generale della Sanità, ma l'assessorato alla Famiglia. Magari per far posto al direttore generale dell'ospedale di Lecco Mauro Lovisari. In ascesa la leghista Simona Bordonali, presidente del consiglio comunale di Brescia, ma resta in gioco anche Johnny Daverio, direttore generale dell'Asl Varese e voce dei Distretto 51, dove Maroni suona l'organo Hammond. Difficili le riconferme di Alessandro Colucci che sfiderebbe il coordinatore cittadino Giulio Gallera per il ruolo di capogruppo pdl, dei leghisti Daniele Belotti e Giulio De Capitani, mentre potrebbe farcela il ciellino Romano Colozzi. Promozione in giunta per il bresciano del Pdl Alberto Cavalli e forse per Luca Ferrazzi già assessore in quota an e oggi nella Lista Maroni.

Sempre sicuri Andrea Gibelli che sarà segretario generale, il portabandiera olimpico Antonio Rossi allo Sport e il senatore bocconiano della Lega Massimo Garavaglia che terrà i cordoni del Bilancio.

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