Un ping pong a colpi di 3/4 milioni tra Manfredi Catella, il regista dello sviluppo del quartiere Porta Nuova e fondatore di Coima srl, e Pietro Croce per Asterope, posseduta al 50% dalle famiglie Borromeo e Croce. Per la vendita del grattacielo di via Pirelli 39 il Comune ha sperimentato ieri per la prima volta un'asta con il metodo dell'incanto, che prevede la possibilità di continui rilanci sull'offerta più alta. Sul video nella sala formazione di via Larga il countdown da tre minuti a zero è scattato 85 volte, fino alla vittoria di Coima che ha offerto la cifra record di 175 milioni, il doppio della base d'asta fissata a 87,5. Al bando per il «Pirellino» hanno partecipato in 5: a inizio seduta sono state aperte le buste con offerte anche di Kryalos, Bridge (China Investment e Matteotti 12 (poi esclusa). La cifra più alta, 96,1 milioni, è risultata quella di Asterope (veicolo costituito ad hoc per l'asta da Merope asset management patecipata al 70% da Pietro Croce, al 10% dai Borromeo, al 10% da John Elkann e al 10% da Federico Imbert. Un'ora di pausa ed è scattata la fase dei rilanci: in campo sono rimasti Asterope - con rialzi di un milione a botta - contro Catella che all'ultimo ha rilanciato con 4/5 milioni alla volta, fino al gong finale. «Il grattacielo di via Pirelli 39 era il tassello mancante per ricomporre tutta l'area da Porta Nuova sull'asse verso la Centrale - commenta a caldo Catella -, insieme all'ex sede Telecom in via Pirelli 35 che abbiamo acquisito una settimana fa, i due lotti di superficie comunale adiacenti a Pirelli 39 che ci eravamo già aggiudicati all'asta e la sede ex Inps in via Gioia 22 ora possiamo disporre complessivamente di quasi oltre 110mila metri quadri, vuol dire raddoppiare Porta Nuova, sarà un progetto di rigenerazione urbana del quadrante nord est con funzioni miste. Faremo un concorso di progettazione per Pirelli 39». Lo impone anche il Comune, che sempre a Coima ha assegnato il secondo lotto, il parcheggio sotterraneo di piazza Einaudi: la base era di 16,6 milioni, tra le 3 buste quella di Catella con 18.618.888 euro era la più alta. L'incasso totale ammonta dunque a oltre 193,6 milioni.
Metà delle risorse, spiega il sindaco Beppe Sala, saranno utilizzate per nuove opere in altri quartieri, il resto andrà a finanziare il progetto per i nuovi uffici del Comune. Il 4 aprile si conclude infatti la manifestazione di interesse relativa alle proposte per la nuova sede degli uffici che erano nel Pirellino e ora sono in affitto in via Bernina. La nostra volontà è di portare questi uffici in altri quartieri contribuendo al rilancio. La prospettiva finale è di creare un distretto degli uffici comunali in zona Cenisio». Il Pirellino, costruito negli anni '60, sarà consegnato a settembre dopo i lavori di bonifica amianto (che avevano costretto a trasferire i dipendenti). Soddisfatti i «registi» del bando, gli assessori all'Urbanistica Pierfrancesco Maran («asta storica») e al Demanio Roberto Tasca.
All'erta invece i sindacati, che lanciano una petizione on line per chiedere al sindaco «chiarezza sul futuro delle sedi di ufficio (da via Bernina a Bergognone) inserite nel piano dismissioni» e quindi sul destino dei lavoratori.
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