Scoppia la polemica sulle tariffe delle mense scolastiche. Troppo alte, protestano i genitori. Macché alte, replica il Comune, le mense sono gratis per settemila famiglie.
A poche settimane dallinizio della scuola, infuoca lo scontro. Il Codacons raccoglie le proteste di alcune famiglie a diffida il Comune di Milano e la Milano Ristorazione, la società che gestisce le mense delle scuole. E per di più presenta un esposto allAntitrust e alla Corte dei conti per denunciare «laumento indiscriminato» delle rette. «Le nuove quote di contribuzione per la refezione scolastica - si legge in un comunicato del coordinamento elle associazioni dei consumatori - evidenziano un aumento sensibile dei costi, che non è in relazione a una differenziazione del servizio o a una maggiore qualità dellofferta, ma dipende dalla semplice necessità da parte del Comune di ripianare i propri bilanci». Secondo il Codacons «non è tollerabile che in un anno ci siano allimprovviso aumenti così elevati». Lassociazione snocciola i numeri: da 460 auro a 680 euro (+47%) per le scuole materne, da 472 a 680 (+44%) per le elementari, da 71 euro a 135 euro (+71%) per le medie. Anche Stefano Maullu, dirigente del Pdl, è contrario agli aumenti previsti: «Mi sembra inopportuno in un momento difficile dal punto di vista economico. Si tratta di una scelta illogica e iniqua che sarebbe meritevole di una profonda rivisitazione».
Dal canto suo, il Comune di Milano sfodera le sue cifre e i suoi problemi. Moltissime famiglie non sono puntuali nei pagamenti delle rette delle mense e i bilanci comunali ovviamente ne soffrono. Tanto che si sta pensando (ma per ora è solo unipotesi) a un metodo per far pagare in anticipo le quote alle famiglie, con una formula simile a quella dei carnet prepagati delle aziende, una sorta di ticket da acquistare a inizio anno scolastico. «Ladeguamento delle fasce di reddito - spiegano allassessorato alla Scuola - è stato concepito per favorire le famiglie meno abbienti e per la prima volta è stata introdotta una fascia che prevede la gratuità del servizio».
Insomma, il menù resta lo stesso, la qualità anche. Cambia solo la suddivisione delle fasce di reddito. Un adeguamento voluto anche per far risparmiare la quota di 112 euro allanno a settemila famiglie con un reddito inferiore ai seimila euro. Il Comune precisa anche che per circa 35.400 famiglie, il cui reddito varia da 10.460 a 31mila euro, il contributo è rimasto invariato rispetto allanno scorso. Non un euro di più.
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