Dal metrò al negozio si paga col telefonino

Pagare il biglietto di bus, tram, metro e treno. Fare shopping nei grandi magazzini, comprare un libro, avere informazioni nei musei. Tutto usando sempre e solo il telefono. Non è futuro prossimo. A Milano è già una realtà. Per ora è solo un esperimento lanciato in anteprima soltanto in città su un migliaia di (fortunate) cavie, ma da gennaio 2013 sarà possibile per tutti sostituire borsellino e carte di credito con il cellulare. Il sistema messo a punto dalla Telecom sta tutto in una sigla, «NFC» ovvero «Near field communication». In parole povere la nuova frontiera della comunicazione che permette a un telefonino Nfc, appunto, dotato di una apposita carta Sim (sempre Nfc) di fare pagamenti o acquisire informazioni attraverso il Pos, cioè sfruttando le macchinette in dotazione ai negozi con i quali si possono già effettuare i pagamenti con bancomat e carte di credito. Il sistema è fin troppo semplice. Basta avvicinare il cellulare al dispositivo e in dieci secondi la «transazione è eseguita». Sul display del cellulare apparirà un messaggio che avverte dell'acquisto fatto e il residuo di credito. Questi nuovi telefonini possono anche «dialogare». Basta avvicinarli uno all'altro e senza neanche un clic trasmettono dati, inviano indirizzi della rubrica, biglietti da visita. È dietro l'angolo dunque la possibilità di viaggiare soltanto con il telefonino in tasca, arrivare al tornello della metropolitana e pagare così il biglietto. Stessa cosa anche per i treni delle Trenord ma in città sono già attivi anche un migliaio di esercizi commerciali dove è possibile fare acquisti col cellulare. Non solo. Grazie alla collaborazione con le associazioni di categoria Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti sono state fatte convenzioni con ristoranti, negozi e servizi vari che offrono coupon e buoni sconto. Dallo shopping alla cultura, il servizio Telecom permette la visita interattiva del padiglione delle macchine di Leonardo da Vinci al museo di Scienza e della tecnica, ma anche l'accesso ad alcune informazioni su beni architettonici e artistici grazie a paline informative sulle quali poggiare il cellulare. Al momento a Milano sono 12 punti. È solo l'inizio. «A dicembre - spiega Alfonso Mariconde, responsabile del servizio sviluppo progetti di Telecom - almeno quindici dei nostri nuovi modelli avranno questa opportunità. Basterà sostituire la sim per poter avere accesso a questi nuovi servizi». La sicurezza, dicono, è garantita. Alla base un dato. «È dimostrato - hanno spiegato - che in media per accorgersi del furto del borsellino ci vogliono circa due ore. Bastano invece solo 16 minuti per rendersi conto di non avere più il cellulare».

Con una telefonata alla Tim (anche se il sistema si sta allargando agli altri gestori) per bloccare la sim e tutte le carte collegate. L'esperimento vuole coinvolgere via via privati ma anche enti pubblici. Atm e Trenord sono solo i primi partner. E chissà che tra qualche mese non si possa pagare parcheggi e area C col telefonino.

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