Milano riscopre il Vigorelli ma il ciclismo chiede pista

Beppe Sala: "Per le grandi gare servirebbe un impianto. Il Palaitalia non prevede spazi per le due ruote"

Milano riscopre il Vigorelli ma il ciclismo chiede pista

«A Milano c'è un problema vero: gli appassionati di ciclismo, io per primo, sono tantissimi e servirebbe un impianto adeguato che oggi non c'è. Se c'è qualcuno disposto a investire in questo il Comune può collaborare. Le Olimpiadi del 2026 possono trascinare uno spirito sportivo e attrarre fondi e interesse anche dai privati. Quindi perché no? Adesso bisogna però mettere in sicurezza gli impianti olimpici poi penseremo anche a quello».

La Milano-Sanremo parte dal Vigorelli e a dare il via c'è il sindaco Giuseppe Sala che da qualche tempo va in bici quindi ha scoperto gioia e bellezza del pedalare. Il fascino e la seduzione gliela regala la storia di un impianto che ha rischiato di non esserci più e che ha conservato la sua leggenda grazie a chi ci ha creduto, a chi ci ha investito e a un Comitato che si è battuto. Il resto per il ciclismo verrà. O forse no. Perchè il nuovo palazzo dello sport, l'arena nuova di zecca per le Olimpiadi Milano-Cortina 12026 non avrà spazio per il ciclismo. Il «Palaitalia» firmato dall'architetto londinese David Chipperfield, con i suoi tre anelli da 16mila posti che dovrebbe vedere i cantieri dal prossimo autunno in zona Santa Giulia a Rogoredo non avrà un pista per il ciclismo. «La struttura sarà dedicata alle Olimpiadi Invernali del 2026 e agli eventi musicali- conferma il sindaco Sala- e non credo che si possa fare un pista per le due ruote».

Quindi punto a capo. Doccia fredda per i nostalgici delle Sei Giorni o per le grandi kermesse di ciclismo internazionale. «Il Vigorelli e la pista sono state messe insicurezza come lo spazio centrale dedicato agli sport minori- spiega Sala- ma l'impianto non è adattabile a tutte le manifestazioni di ciclismo. Per quanto riguardala copertura ci si può pensare. Anche perchè il Vigorelli, rispetto alla sua storia e alle sue potenzialità, è sfruttato anche poco e può essere utilizzato anche per i più giovani come scuola per le due ruote. Ne ho parlato anche con il nostro assessore allo Sport Martina Riva: anche con l'area esterna ci sono grandi potenzialità. Il punto è chi prende l'iniziativa: possiamo essere noi, può essere la Federazione Ciclistica Italiana, possono essere i privati. Per il Comune in questo momento è un poco complesso. Qui c'è la storia, se ci fosse qualcuno che è disponibile...».

Poi l'eterna telenovela del nuovo stadio: «Continuo a pensare che si può fare- conclude il sindaco- Purtroppo nel nostro Paese tutto è molto complicato: ci vuole pazienza però il percorso

non è interrotto. Secondo me è avviato anche bene, ci vuole solo un po' di pazienza. Credo che Marotta sia persona ragionevole, non ho mai avuto con lui nessun tipo di problema quindi continuiamo a lavorarci». Continua...

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